Luca de Meo: cinque soluzioni per il futuro dell’industria automobilistica europea

Nel prossimo quinquennio si deciderà il futuro dell’industria europea dell’auto, ha dichiarato il CEO di Renault Group Luca de Meo. Numerose le sfide normative che da qui al 2030 attendono i costruttori, che chiedono nuovi accordi industriali e una visione strategica. Sul piatto 250 miliardi di euro investiti sulla decarbonizzazione.

Luca de Meo

L’Europa al bivio della mobilità, Luca de Meo: “Serve approccio olistico e dialogo con tutti gli attori”

L’Europa e l’industria dell’auto si trovano a un punto di svolta. E tutti dovranno fare la loro parte per salvaguardare uno dei settori che più incidono sul PIL europeo. È con queste parole che Luca de Meo, CEO di Renault Group, ha presentato #FutureDriven, il manifesto sulla mobilità pubblicato da ACEA in vista delle numerose sfide del prossimo quinquennio. Il documento contiene cinque raccomandazioni che i costruttori europei propongono alle istituzioni dell’Unione Europea in termini di decarbonizzazione, competitività, innovazione e sostenibilità. Al suo secondo mandato come Presidente dell’associazione, Luca de Meo ha sottolineato l’importanza di avere un approccio olistico alle sfide della mobilità, che tenga conto di tutti gli aspetti della catena del valore, dalla ricerca alla produzione, dalle infrastrutture agli incentivi, fino allo smaltimento e al riciclo. Ha anche evidenziato la necessità di un dialogo con tutti gli attori coinvolti, dal settore industriale ai consumatori, dalle autorità ai fornitori, per trovare soluzioni condivise e efficaci. Le Case europee stanno investendo qualcosa come 250 miliardi di euro per la decarbonizzazione del settore, ha ricordato, con un’offerta di modelli elettrici sempre più ampia e diversificata. Per il CEO di Renault Group l’auto elettrica diventerà senza dubbio dominante in Europa, soprattutto nei segmenti più bassi del mercato, grazie a batterie più piccole e prezzi più accessibili. Fondamentale da parte delle istituzioni europee il rispetto del principio della neutralità tecnologica: i veri nemici, ha ribadito, sono le emissioni, non le tecnologie utilizzate per raggiungere gli obiettivi.

Luca de Meo: le cinque proposte di ACEA per le istituzioni europee

Leggendo le proposte contenute nel manifesto, salta subito all’occhio quella che secondo ACEA è la sfida più impegnativa per i costruttori. Se nel primo punto si parla di nuovi accordi industriali che coinvolgano tutti gli aspetti della catena del valore, il secondo e il terzo punto riguardano il quadro normativo europeo, che entro il 2030 verrà colpito da un vero e proprio “tsunami”. Net-Zero Industry Act, Critical Raw Material Act, PFAS, nuove emissioni per la CO2 sono solo alcuni dei regolamenti attesi nei prossimi anni. Su questo fronte l’ACEA chiede una visione strategica e una normativa più equa e coerente, che consenta ai costruttori di adeguarsi in maniera graduale. Solo così – ed è qui che si ricollega la terza istanza – sarà possibile competere ad armi pari con Cina e Stati Uniti. Nel quarto punto si ribadisce l’importanza della neutralità tecnologica, mentre l’ultimo riguarda la promozione della mobilità, da rendere sempre più accessibile sia ai cittadini che alle aziende. L’auspicio di Luca de Meo è che il manifesto di ACEA possa contribuire a creare una visione comune e una roadmap per il futuro della mobilità in Europa, in un momento cruciale per il settore e per il continente.