Gruppo FS, Luigi Ferraris a Bruxelles per parlare della situazione dei valichi alpini

L’Amministratore Delegato del Gruppo FS Luigi Ferraris ha fatto il punto a Bruxelles della situazione dei valichi alpini, soggetti a frequenti interruzioni del traffico. Secondo il manager, si rischia uno “shift modale inverso”.

Luigi Ferraris

Luigi Ferraris: dalle Alpi una reazione a catena sul sistema ferroviario europeo

Sono sempre più frequenti le interruzioni dei valichi alpini del Fréjus e del San Gottardo, una situazione che rischia di avere serie ripercussioni sull’intero sistema dei trasporti italiano ed europeo. A lanciare l’allarme sulle problematiche che stanno scaturendo da questi continui stop è l’Amministratore Delegato del Gruppo FS. “Quello che succede ai valichi alpini è determinante per lo sviluppo economico e commerciale dell’Italia, un Paese fondato sull’interscambio con l’estero”, dichiara da Bruxelles l’AD Luigi Ferraris, nel corso del suo intervento al panel organizzato dalla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Unione Europea “Europe and the Alps”. “Simili restrizioni alla connettività e alla logistica rischiano di impattare negativamente sull’intera competitività del Paese”, evidenzia il manager, preoccupato dal fatto che il sistema del trasporto ferroviario alpino stia “dimostrando recentemente tutta la sua fragilità”. Il rischio, secondo Luigi Ferraris, è “uno shift modale inverso, con i servizi merci che non vengono deviati su altre direttrici ferroviarie ma trasferiti su strada, con un impatto ambientale avverso sulle comunità alpine interessate”.

Luigi Ferraris: i valichi alpini sono le porte d’Italia

L’Amministratore Delegato del Gruppo FS lancia dunque un appello all’Europa, invitandola a rafforzare il trasporto delle merci via treno, “spina dorsale dello sviluppo della logistica intermodale in cui la ferrovia sia utilizzata per le grandi distanze, mentre il trasporto stradale per il cosiddetto primo ed ultimo miglio”. I valichi alpini di Fréjus, San Gottardo, Brennero e Tarvisio sono infatti considerati le porte d’Italia in quanto punto di collegamento con i corridoi che attraversano l’Europa: il Mediterraneo, il Reno-Alpi, lo Scandinavo-Mediterraneo e il Baltico-Adriatico. Da qui la necessità, sottolinea Luigi Ferraris, di “regole che facilitino un coordinamento degli attori coinvolti, con interventi unitari sulle infrastrutture e maggior coordinamento tra le imprese ferroviarie e i gestori della rete”. Il regolamento europeo TEN-T che definisce la rete di trasporto trans-europea si muove proprio in tal senso. Per il manager, rappresenta “uno strumento per assicurare una maggiore prevedibilità sui tempi di realizzazione dei grandi progetti transfrontalieri”.