Le lunghissime liste d’attesa sono percepite come uno dei maggiori problemi che affliggono la sanità italiana: la disorganizzazione, in particolare, spesso mette i pazienti bisognosi di cure urgenti in serio pericolo di vita. Gianni Prandi, Fondatore di Vidierre, sostiene che l’applicazione di IA e Big Data a questo settore potrebbe offrire una soluzione olistica a queste criticità.
Gianni Prandi: i numerosi benefici dell’applicazione dell’IA alla sanità
Razionalizzare l’approvvigionamento di farmaci, pianificare i ricoveri, organizzare i turni del personale, stilare graduatorie di priorità basate sullo stato di salute dei pazienti: secondo Gianni Prandi, AD di Vidierre, questi sono solo alcuni esempi di come l’Intelligenza Artificiale, in combinazione con i Big Data, potrebbe rivoluzionarie il sistema sanitario offrendo un servizio più efficiente e completo ai pazienti. In particolare, l’IA potrebbe rivelarsi fondamentale per combattere una vera e propria piaga del sistema sanitario italiano, ossia i lunghissimi tempi di attesa che sono necessari per ottenere anche solo una diagnosi. Tempistiche che possono essere fatali, nel caso di patologie gravi che richiederebbero cure tempestive. Secondo Gianni Prandi, tuttavia, l’IA potrebbe svolgere un ruolo importante nell’organizzare il servizio in modo che i soggetti a rischio vengano visitati in tempo: “Nel caso delle ASL, se c’è la possibilità di accedere alle cartelle cliniche degli assistiti, l’IA può dare la precedenza valutando le condizioni complessive del paziente: la capacità di analisi dei dati, eventualmente confrontati anche con le statistiche delle patologie ricorrenti sul territorio e per fascia d’età, riesce a definire un fattore di rischio e di conseguenza l’urgenza o meno di una prestazione medica, creando una graduatoria tra tutti i pazienti”. Questo senza tenere conto, inoltre, dell’enorme risparmio che si verificherebbe per i contribuenti nel caso in cui gli aspetti burocratici e organizzativi della sanità venissero automatizzati.
Gianni Prandi: verso a una medicina predittiva grazie all’IA
Secondo Gianni Prandi, tuttavia, le potenzialità dell’IA in ambito sanitario sono ancora superiori. Man mano che i database delle Intelligenze Artificiali si espanderanno, aumenterà anche il suo potere di prevedere l’insorgenza di determinate patologie nei pazienti, dando vita a un vero e proprio modello di medicina predittiva: “Più queste raccolte di informazioni si arricchiranno, più la tecnologia dei Big Data offrirà all’Intelligenza Artificiale l’opportunità di ipotizzare veri percorsi di medicina predittiva. Si potrebbe strutturare una rete di prevenzione globale, in grado potenzialmente di abbattere la letalità di alcuni mal”. Una simile struttura informatica avrebbe potuto salvare migliaia di vite durante un’emergenza come il Covid-19, indirizzando i casi gravi nei posti letto appropriati e persino fornendo assistenza remota tra i diversi medici. Gianni Prandi cita l’Humber River Hospital (HRH) di Toronto come un esempio virtuoso di ospedale che ha compiuto con successo questo rivoluzionario processo di integrazione tra sanità e Intelligenza Artificiale. Ma il futuro, sottolinea, è quello di una rete nazionale o persino mondiale per una sempre maggiore tutela delle persone.