ROMA EVENTO INTERCONFESSIONALE NELLA CHIESA DI SCIENTOLOGY
19.02.2024: “C’è una architettura e c’è un artigianato del dialogo interconfessionale” ovvero i grandi temi alla base della relazione tra le religioni e la loro connessione con il vivere quotidiano.
E’ partendo da questo interessante spunto, nato dalla vivacità culturale del conduttore Paolo Bonini, che Sabato 17 febbraio, presso l’Auditorium della Chiesa di Scientology di Roma, si è svolto l’incontro intitolato LA DIMENSIONE DI UNIVERSALITA’: UN CROCEVIA PER LA COMPRENSIONE, LA SOLIDARIETA’ E LA MULTUCULTURALITA’.
Un evento in linea con gli intenti della risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2010 che ha proclamato la Settimana Mondiale dell’Armonia Interreligiosa,
Sul palco, sollecitati dalle domande e dalle riflessioni di Bonini, hanno interagito in dialogo:
Maria Rosaria Fazio, docente di ebraico biblico; Assem Migahed, ricercatore intellettuale di
spiritualità e scienza islamica; Giuseppe Cicogna, vicepresidente di Fedensieme ApS e portavoce della Chiesa di Scientology; Fabio Grementieri, creatore del parco tematico educativo di Santiago Estero (Argentina); Gustavo Guillerme’, presidente del Congresso Mondiale del Dialogo Interculturale e Interreligioso e Massimo AbdAllah Cozzolino, della Confederazione Islamica Italiana.
Eterogenea anche la platea composta da religiosi e non, tra cui rappresentati buddhisti Theravada, cattolici, scientologist, buddhisti Soka Gakkai, Chiesa Anglicana d’Europa, UAAR (Unione Atei Agnostici Razionalisti), Comunità Afghana e mediatori culturali.
Gli intermezzi musicali a tema a cura di Maurizio De Simone (chitarra), Francesco Passarelli (voce) e Samuele Bonini (voce) hanno scandito il ritmo e la melodia di un crocevia culturale in cui i vertici del pensiero religioso e laico trovano armonia e costruiscono pace tangibile in loco, nonostante il contesto attuale in cui persino parlare di pace potrebbe apparire paradossale.
Se dai vari interventi e testimonianze si potesse trarne un sunto comune forse suonerebbe così: “Le guerre hanno propaganda, mezzi e interessi materiali apparentemente infiniti e difficilmente sormontabili. Ma la pace può e deve essere coltivata e fatta crescere dentro ognuno di noi; ed è proprio grazie a momenti come quello di oggi [Sabato scorso NdR] – che avvengono continuamente in diverse forme e in diversi luoghi del mondo – che possiamo e dobbiamo proseguire a costruire un presente e un futuro migliori“.