La storica Milano Art Gallery, spazio espositivo con quasi 60 anni di storia dove hanno esposto e dialogato i principali artisti ed intellettuali contemporanei, ha ospitato le mostre personali di cinque talentuosi artisti che hanno inaugurato domenica 18 febbraio con grande successo di pubblico, stampa e critica.
Il curatore delle esposizioni, nonché direttore della Galleria, è Salvo Nugnes, scrittore e reporter, già curatore di Biennale Milano, delle mostre del Festival di Spoleto, Pro Biennale di Venezia e già manager di personalità dell’arte e della cultura, tra cui Silvana Giacobini, Vittorio Sgarbi, Katia Ricciarelli, Amanda Lear e gli indimenticabili Margherita Hack e Francesco Alberoni.
Insieme a lui hanno presenziato all’evento Giada Eva Elisa Tarantino, storica dell’arte, Cristina Cattaneo, scrittrice e psicologa, Andrea Biandrino, giornalista televisivo, Tiziana Polimeno, Event Manager, Enrico Carazzato, creativo delle celebrity, la giornalista Maddalena Baldini e diversi altri.
Gli artisti in mostra sono: Anna Actis Caporale, che rappresenta i suoi viaggi interiori ed esteriori. Guardando le sue opere è come affacciarsi ad una finestra sul mondo, aperta ad accogliere suggestioni, impressioni visive e luminosità. La luce circonfonde di atmosfere, impregna la tela di emanazioni, che alla fedele realtà conferiscono spontaneamente aspetto di apparizione e di magia; Ekaterina Ramishvili, artista eclettica in grado di esprimere se stessa attraverso una moltitudine di colori e forme. Dalla fotografia più descrittiva a opere astratte, alla stampa su cuscini, le opere sono una esplosione di energia e sensibilità che arriva in toto all’osservatore; Fabio Recchia, con grande delicatezza e maestria, attraverso immagini e parole, il talentuoso artista riesce sempre a infondere alle sue opere tutte le sensazioni provate, restituendo, così, all’osservatore autentiche emozioni. Il risultato sono dei lavori capaci di portarci a pensieri sereni e rasserenanti che ci ricordano quanto sia straordinaria la vita; Arduino Rossi, il cui veicolo emozionale è il colore. Il colore come valore simbolico dell’opera, come stimolo visivo e fonte di luce, che rigenera l’animo comunicando attraverso la vibrazione cromatica all’intimità dell’osservatore, entrando in risonanza con i suoi sentimenti; Maria Teresa Vittone, che partendo da una ricerca personale ha l’obiettivo di sprigionare e dar forma a tutta l’energia insita nel materiale che plasma. Le sue sculture, così, diventano espressione del suo proprio Io, completamente libere da qualsiasi vincolo, realizzando delle opere di magnetica e irresistibile bellezza.