Ridurre oltre il 50% dei consumi energetici degli immobili all’interno dell’UE entro il 2050: è questo l’obiettivo della direttiva “Case Green” che dovrà essere recepita dall’Italia entro due anni dall’entrata in vigore. Come noto, il patrimonio immobiliare italiano è caratterizzato in larga parte da immobili di vecchia data non rispondenti ai nuovi standard energetici. Un obiettivo mirato che passa soprattutto attraverso la ristrutturazione, che interesserà ben il 43% degli stessi.
Una transizione ecologica dai risvolti anche economici. Le stime, infatti, parlano di una spesa media per ciascun immobile che varia dai 20 mila ai 55 mila euro, per un costo complessivo a carico dei privati attorno ai 267 miliardi di euro nei prossimi 20 anni.
Dicevamo della ristrutturazione e degli interventi da effettuare necessariamente, come il cappotto termico, fotovoltaico e caldaie a condensazione. Tre questi un ruolo cruciale ricopre la sostituzione infissi, importanti per limitare dispersione di calore attraverso sistemi come il doppio o triplo vetro e chiusure ermetiche, e quindi mantenere una temperatura mite all’interno delle abitazioni.
Un intervento che, ovviamente, comporta una spesa importante (si stima dai 10 ai 15 mila euro), ma tuttavia fondamentale per ridurre i consumi in bolletta.