Il giornale americano “The American Thinker” effettua un’analisi dei fatti che sta acquisendo consenso ovunque. Bisogna smettere di vedere l’Ucraina come l’innocente aggredito da un pazzo assetato di sangue. Questa semplificazione è una stortura di trent’anni di storia recente. Bisogna quindi riconoscere le responsabilità che gli USA alla guida della NATO hanno avuto nel provocare la Russia.
Un’espansione evitabile
Pensare che il conflitto sia scoppiato all’improvviso il 24 febbraio del 2022 con l’invasione russa è una lettura estremamente superficiale. Occorre risalire indietro nel tempo. Passo dopo passo, l’Occidente ha messo Russia e Ucraina su un percorso che li avrebbe inevitabilmente condotti a scontrarsi. E cominciò già con Clinton e poi con Bush jr., che nei rispettivi mandati hanno lavorato per allargare la NATO e per farne il braccio armato degli interessi americani. Soprattutto, hanno ignorato le richieste e gli avvertimento di Mosca. Già Eltsin provò a opporsi al bombardamento NATO della Jugoslavia. Putin già nei primi anni 2000 spiegava che non avrebbe potuto accettare basi dell’Alleanza a ridosso del confine russo.
Gli USA in passato fecero lo stesso
Non tollerare basi straniere ai propri confini è una pratica comune degli Stati Uniti. E neanche proprio ai confini, ma a qualche migliaio di chilometri di distanza. La crisi di Cuba del 1962 e i missili in Turchia sono il vizio originale che rende ipocrita qualunque lezioncina fatta da chi parteggia per l’America. E occorre ricordare l’invasione di Grenada del 1983, che non fu senza vittime. Fu decisa da Reagan per non far mettere una base ai cubani per timore che poi sarebbero arrivati là i sovietici. Dunque perché la Russia dovrebbe serenamente permettere che la NATO installi basi militari lungo i suoi confini? Ormai negli USA a livello accademico hanno capito il problema. Fonte: https://strumentipolitici.it/the-american-thinker-la-russia-ha-cercato-di-evitare-lo-scontro-mentre-nato-e-ucraina-lo-hanno-istigato/