Attraverso una lettera aperta ai suoi follower Zeus One annuncia l’uscita del suo nuovo singolo dal titolo Montego Bay realizzato in collaborazione con il Produttore Ale Bro e in Featuring con Timothy dei Deep Feel, il brano di cui è stata rilasciata una release alle radio è molto differente da ciò a cui Zeus ci ha abituato ad ascoltare.
Il Rapper Milanese ha dichiarato:
“Ho voluto dare un cambio radicale al mio percorso artistico, ho prodotto 17 album Rap dal 1994 al 2023, collaborando con i più importanti esponenti della scena e ho avuto il piacere e la fortuna di far parte di questo movimento quando era ancora considerata una cultura e quando a crederci eravamo in pochissimi.
Era un periodo in cui le tv e le etichette consideravano il Rap come un genere da estirpare e in Italia eravamo in 15 a produrre dischi, poi qualcuno ha iniziato a capire che poteva diventare un business e da quel momento il movimento hip hop ha iniziato a diffondersi in tutta Italia e si sono formate le prime Cru e molti ragazzi hanno iniziato a Rappare.
All’ inizio c’era meritocrazia e sul palco salivano solo gli artisti più forti e il posto sul palco te lo dovevi guadagnare spaccando in freestyle, successivamente sono subentrati all’ interno del movimento nuove influenze provenienti dall’ esterno e insieme a loro i primi artisti che facevano storcere il naso a tutti solo a vedere il loro outfit ma che avevano l’approvazione delle etichette e dei media che iniziavano a spingerli anche se centravano ben poco con il Rap e la cultura che fino a quel momento avevamo faticosamente rappresentato.
Un bene? forse si, perchè iniziammo a girare l’Italia con i nostri album e portammo la nostra musica a tantissime persone che da poco si erano appassionate a questo genere.
Per qualche anno la scena Hip Hop Italiana era al top e uscivano ogni anno dischi di spessore prodotti da artisti come Medda man, Bassi Maestro, Kaos, Neffa, Lyricles ecc, ma dopo qualche anno tutto ha iniziato a sgretolarsi e su Hip Hop tv, sulle riviste e sui siti Hip Hop del settore iniziavano ad apparire personaggi che fino a qualche anno prima avevano definito dei Sucker ed era paradossale perchè più emergevano questi elementi e meno spazio c’era per chi il Rap lo faceva seriamente e da sempre si impegnava a diffonderlo contro tutto e tutti.
Dal 2015 con l’avvento in Italia della Trap, molti esponenti della scena Rap sono stati fatti fuori, cancellati con un colpo di click, e i media Rap hanno iniziato a pubblicare solo Trap e Trash, infatti è più semplice trovare sui siti di settore articoli che parlano di Bello Figo Gu, Moreno, Fedez, Sfera ecc piuttosto che vedere pubblicati i dischi e gli artisti che spingono Rap Underground e questo ha portato alla fine della carriera di molti Rapper che stufi di raccogliere le briciole hanno appeso il microfono al chiodo.
Dal 2020 ho pubblicato 3 album Hip Hop, l’ultimo “C’era una volta il Rap” in collaborazione con 20 storici esponenti del Rap che da sempre rappresentano la loro provincia e dopo la pubblicazione con il mio staff abbiamo iniziato a contattare Radio, Tv e siti di settore chiedendo di collaborare a questo progetto con la pubblicazione del comunicato stampa e della notizia inerente all’ uscita di questo prodotto che era in tutto e per tutto un disco Rap Underground, fatto come noi della Golden age sappiamo fare e il risultato è stato quello di prendere porte in faccia da tutti, molti addetti ai lavori hanno visualizzato e non si sono degnati di rispondere e quelli che hanno risposto mi hanno detto che era un album “Troppo Rap” e troppo “Old school” per essere pubblicato, perchè i tempi sono cambiati e quella roba non la segue e non la fa più nessuno.
Ora molti mi dicono che mi sono prostituito al mercato perchè ho smesso di fare musica Rap Underground e ho iniziato a produrre altro, ma è un retaggio stereotipato al discorso della massa, in realtà solo chi è dentro da sempre riesce a comprendere quanto questo settore sia diventato marcio, mercenario e impraticabile per chi ha sempre creduto nella cultura Hip Hop.
Fare musica “Seriamente” significa fare dei grossi investimenti e non ha senso investire soldi dietro a questi 4 pidocchiosi che per 100 euro in più sono disposti a pubblicare qualunque cosa e che puntano alla quantità e non alla qualità dei loro contenuti.
Mi dispiace se qualche mio fan rimarrà deluso da questa mia decisione e con questa lettera voglio ringraziarli per tutto il supporto che mi hanno dato in questi 34 anni in cui ho fatto parte di questo ambiente”.
queste le parole di Zeus One