L’ultimo cromantico di Solemuto

 

SOLEMUTO

PRESENTA

L’ULTIMO CROMANTICO

Orangle

“SOLEMUTO” è un “one-man-project”, un progetto nato da esclusivamente da Adriano GIammanco (cantante, chitarrista, e autore), dalla composizione fino alla realizzazione finale (musiche, registrazioni, mix e master).

SOLEMUTO si ispira alla musica rock degli anni ’60-’70 fino agli anni ’90, con particolare riferimento alla scena alternativa straniera (Soundgarden, Pearl Jam, Alice in Chains) e italiana di quegli anni (Timoria, AfterHours, Karma), senza dimenticare le proprie radici melodiche (Battisti e Ivan Graziani).

L’idea di fondo è proprio quella: coniugare il linguaggio del rock con la melodia e i testi in italiano; cercare di “piegare” la lingua dello stivale agli stilemi del rock. Operazione non sempre facile, ma decisamente stimolante.

 

Ne “L’ultimo Cromantico” si racconta un viaggio, un viaggio nelle personalità e nelle vite di molte persone: si passa dall’ineluttabilità del tempo (“Materia Cromatica”), alla manipolazione (“Marcio”), agli amori perduti (“Racconti” e “Creami Qualcosa”), ai rapporti tossici e disfunzionali (“Cuore Nero”), fino alla rabbia intergenerazionale (“Tu non mi hai mai visto”), senza soluzione di continuità., in un susseguirsi di eventi raccontati di guarda, osserva, e parla.

 

Perché SoleMuto non è Muto.

Lui parla, forte e chiaro. Ti ascolta, e non ti giudica. Ti avvolge, e non ti soffoca.

Il brano che mi rappresenta maggiormente, e in cui credo molto, è “Bravi Ragazzi”, ispirato (purtroppo) a persone che ho conosciuto veramente.

Parla della violenza sulle donne, dal punto di vista dell’uomo. Violenza che non è solo fisica, ma anche psicologica, senza che chi la commette riesca a rendersi conto del male che fa, trascinato in una sorta di “bias cognitivo” da cui ci si può e ci si deve opporre.

Perché il “mostro”, per primo, è convinto di non esserlo, di essere un “bravo ragazzo”…