In virtù del suo ruolo fondamentale nel funzionamento del Paese, il Gruppo FS è uno dei maggiori consumatori di energia in Italia: per questo, sotto la guida dell’AD Luigi Ferraris, la società sta implementando misure volte a favorire l’autoproduzione di energia, anche attraverso l’installazione di pannelli solari su stazioni e treni. L’obiettivo a lungo termine è coprire il 40% del fabbisogno del Gruppo.
Luigi Ferraris guida il Gruppo FS verso l’autosufficienza energetica
Autoprodurre il 40% del fabbisogno energetico della società e raggiungere la carbon neutrality entro il 2040: questi sono gli ambiziosi obiettivi di sostenibilità che il Gruppo FS sta portando avanti sotto la guida di Luigi Ferraris. L’AD ha sottolineato che la società, che gestisce 17mila chilometri di binari e 30mila chilometri di strade, è tra i maggiori consumatori di energia del Paese, con una spesa annua che è talvolta arrivata a toccare gli 1,3 miliardi di euro. Lavorare sull’autonomia energetica significa dunque non solo compiere una scelta di sostenibilità, ma anche garantire prezzi più convenienti ai consumatori, secondo le politiche di responsabilità del Gruppo FS.
Tra progetti illustrati da Luigi Ferraris spiccano l’impiego di pannelli solari sui treni o sulle stazioni, ma anche la sperimentazione con il biometano e l’idrogeno.
Luigi Ferraris: il Gruppo FS tra sostenibilità ambientale e sociale
Secondo Luigi Ferraris, sostenibilità non significa solo tutelare l’ambiente, ma anche gli esseri umani: il Gruppo FS attua infatti politiche a sostegno di giovani, che vengono particolarmente valorizzati nelle nuove assunzioni, donne e categorie fragili.
All’interno della società, il 20% del personale è femminile, con una rappresentanza del 30% nei ruoli manageriali. Inoltre, per contrastare la violenza di genere, sono stati istituiti gli “help center” e il “biglietto SOSpeso”, iniziative che offrono supporto tangibile alle vittime di violenza.
Infine, Luigi Ferraris sta cercando di trovare soluzioni concrete al problema della congestione della rete, causata dal notevole aumento di convogli (200%) di fronte alla ridotta crescita delle infrastrutture. L’AD ha proposto di dedicare alcune stazioni esclusivamente all’Alta Velocità e di aprire un tavolo di lavoro per il raddoppio della tratta Roma-Firenze, così come per il potenziamento della linea Adriatica, con un impatto paragonabile a quello del Terzo Valico a Genova.