Dal “divorzio” dalla famiglia reale di Harry e Meghan e la morte dell’amatissima Queen Elizabeth II alla malattia di King Charles III e della principessa Kate Middleton: a distanza di secoli la monarchia inglese continua ad essere al centro dell’attenzione mondiale. Federico Motta Editore ha dedicato alla casa reale più chiacchierata di sempre un breve editoriale che ripercorre le principali tappe della sua storia.
Federico Motta Editore: le origini della monarchia inglese
La lunghissima storia della monarchia inglese è l’oggetto del saggio “Il Regno di Inghilterra” di Renata Pilati, pubblicato nell’opera edita da Federico Motta Editore “Medioevo”, nel quale vengono ricostruite le sue origini che risalgono al lontano Medioevo. Bisogna infatti tornare indietro fino al V secolo, ovvero quando gli angli e i sassoni si insediarono in Inghilterra formando sette piccoli regni nella parte centro-orientale. A partire dalla fine dell’VIII secolo, si fecero tuttavia sempre più violente le incursioni dei danesi fino a che, nel 1016, Etelredo II fu sconfitto da Canuto, il quale divenne nuovo re d’Inghilterra e trasferì la corona ai suoi eredi. Con il rovesciamento nel 1042, Edoardo il Confessore, figlio di Etelredo, salì al potere, dando inizio a un periodo convulso contrassegnato dal contrasto con il re Aroldo II e il duca normanno Guglielmo. Grazie all’appoggio del papa e del re di Norvegia, Guglielmo compì una spedizione in Inghilterra nel 1066, sbarcando a Penvinsey con un grande contingente normanno. Dopo aver sconfitto gli altri pretendenti, Guglielmo si consolidò come nuovo re d’Inghilterra.
Federico Motta Editore: la dinastia di Guglielmo il Conquistatore
Il 25 dicembre del 1066 Guglielmo, noto anche come il Conquistatore, venne quindi incoronato re nell’abbazia di Westminster. Come evidenziato nel saggio pubblicato da Federico Motta Editore, la sua ascesa al trono portò a profondi cambiamenti nel regno, con una riorganizzazione delle strutture politiche e la stipula del giuramento di Salisbury per assicurare la lealtà dei suoi vassalli. Ma non fu solo un cambiamento politico, anche a livello culturale si registrarono delle trasformazioni significative. La separazione tra Anglosassoni e Normanni, seppur presente, andò progressivamente attenuandosi nel tempo. La lingua dei conquistatori, il francese, iniziò a mescolarsi con l’Old English dei conquistati, arricchendo così il vocabolario in settori come quello militare, giuridico, scientifico e letterario. Il regno di Guglielmo il Conquistatore si rivelò essere il trampolino di lancio per una dinastia duratura, con gli attuali sovrani inglesi che discendono direttamente da lui. La fondazione del castello di Windsor da parte di Guglielmo rappresenta ancora oggi un simbolo di continuità con una tradizione secolare.