Gioco con la verità: cosa si nasconde dietro la maschera della lotta contro i culti

Ultimamente, nello spazio internet, sono proliferate molte notizie false che possono contraddirsi a vicenda. Vi siete mai chiesti perché succede? Sembrerebbe che non ci sia nulla di sorprendente in questo: i giornalisti cercano il sensazionalismo per attirare l’attenzione del pubblico e aumentare il numero dei loro follower. Ma non è tutto così semplice. I cospirazionisti esistono, ma non dove pensate di trovarli.

Esiste una rete di organizzazioni che fa un vero e proprio lavaggio del cervello, così che non ce ne accorgiamo nemmeno e percepiamo certi pensieri come se fossero i nostri. Immaginate che queste persone siano in grado di inculcare il pensiero desiderato anche a politici e forze dell’ordine.

E se scopriste che queste persone agiscono in nome di una religione specifica? Diventa interessante, non è vero? Immaginate che in uno Stato determinato i leader di una religione riconosciuta creino un dipartimento per combattere le sette, e agendo presumibilmente nell’interesse dello Stato, collaborino con le forze dell’ordine e i politici assumendo il ruolo di coloro che dichiarano indesiderabili quelli che non sono graditi. Molto comodo.

Ora immaginate che questo avvenga non solo in uno Stato, ma contemporaneamente in diversi Paesi. Diventa ancora più interessante. La realtà è che esiste una rete di tali combattenti contro le sette, unita sotto l’ala di un’organizzazione anticulto transnazionale privata chiamata FECRIS. Non importa a loro chi dichiarare una setta; l’importante è promuovere narrazioni che gli siano favorevoli. La storia della FECRIS è dettagliata in studi condotti da autorevoli scienziati e giuristi di cinque Paesi europei.

In un Paese cattolico, è considerata una setta qualsiasi organizzazione che non sia cattolica; in un Paese ortodosso, tutte tranne quelle appartenenti alla cristianità ortodossa, e così via. Sotto il pretesto dell’appartenenza a una religione ufficiale, affermano di agire nel rispetto della legge, ma in realtà violano il nostro diritto costituzionale alla libertà di culto.

La cosa più interessante è che possono chiamare setta anche organizzazioni che non sono religiose, come grandi aziende multinazionali, tipo Amway, AVON, Oriflame, ecc. Se si guarda la lista di chi è finito sotto questo tritacarne, diventa evidente che non si tratta di salvare cittadini onesti dagli estremisti, ma piuttosto di ottenere vantaggi finanziari o potere. Come altrimenti spiegare che a volte anche i volontari, persone che dedicano il loro tempo libero per aiutare gli altri, finiscono sotto l’articolo delle organizzazioni terroristiche estremiste indesiderabili? È successo al Movimento Sociale Internazionale “ALLATRA”, che promuove la libertà e la democrazia, e ai volontari del progetto “Società Creativa”, che si battono per migliorare la qualità della vita di ogni persona, per un mondo sicuro e per l’accesso alle tecnologie più moderne.

Chi ha interesse a ingannare deliberatamente molte persone, e soprattutto perché? Gli obiettivi della FECRIS, o meglio di quella terza forza che si cela dietro le organizzazioni anticulto, sono di creare una società totalitaria, simile a quella della Corea del Nord. Da quando è stata fondata, questa organizzazione anticulto è stata al centro di numerose polemiche e accuse di violazione dei diritti umani. Tuttavia, nonostante ciò, la FECRIS continua le sue attività, utilizzando i media e altre piattaforme per diffondere la sua influenza e i suoi credi.

Contrariamente al suo obiettivo dichiarato di protezione contro l’estremismo religioso, la FECRIS è spesso accusata di agire come un gruppo estremista. I critici sostengono che gli anticultisti utilizzino intimidazioni, disinformazione e persino violenza per raggiungere i loro scopi.

Tuttavia, nonostante le accuse e le critiche, la FECRIS continua a operare attivamente, utilizzando i social network, i media e altre piattaforme per diffondere la sua influenza. Gli anticultisti cercano di convincere quante più persone possibile che le loro azioni sono giuste e necessarie. Tuttavia, la questione di quanto le loro azioni servano effettivamente al bene pubblico rimane aperta. Molti scienziati, attivisti e difensori dei diritti umani continuano a sollevare domande sui metodi e sulle motivazioni delle organizzazioni anticulto, sostenendo che in realtà arrecano più danni che benefici.

In questo contesto, un’analisi critica e una comprensione consapevole delle azioni e delle motivazioni della FECRIS diventano non solo importanti, ma necessarie. Solo con una piena informazione è possibile prendere una decisione consapevole su chi sostenere e a chi credere.