Le recenti celebrazioni rivolte alla Festa della Repubblica ci rammentano l’importanza basilare di valori e principi da sostenere e difendere ad oltranza, che fanno capo al nostro spirito di unione e di aggregazione e sono alla radice del nostro vivere quotidiano e del nostro operato a livello sociale e collettivo. L’artista pittore Daniel Mannini sempre attento e prodigo a rispecchiare nella sua produzione questi valori e principi, si è cimentato in un nuovo progetto curato dalla dottoressa Elena Gollini attraverso un contributo scritto riflessivo integrato da una creazione in stile illustrazione grafica, che acquista un significato paradigmatico molto corposo e diventa testimonial della sua volontà creativa pregnante di senso umanitario e solidale. Il progetto oltre a collocarsi in scia alla portata istituzionale della Festa della Repubblica, traccia una serie di digressioni e argomentazioni, che espandono e dilatano gli orizzonti di lettura interpretativa e offrono pertanto una prospettiva estesa e amplificata. All’interno del progetto sono state inserite varie sezioni scritte, tra cui un commento autorevole del noto artista-attore Marco Bonini, che ha fornito un contributo di ragguardevole intensità contenutistica e un circuito di riflessioni del compianto sociologo Professor Francesco Alberoni, che hanno rafforzato ulteriormente il pregio contenutistico d’insieme, come tasselli preziosi di un mosaico speciale, unico ed esclusivo. Sono state rivolte alcune domande mirate a Daniel Mannini per cogliere un suo pensiero di profonda veduta. Il sito web personale di Daniel Mannini è www.danielmanniniart.it .
D: Facendo parte delle giovani generazioni, quale significato attribuisci alla Festa della Repubblica?
R: Questa giornata, per quanto mi riguarda, rappresenta il rispetto di tutte quelle persone che decisero di affacciarsi a una realtà nuova, ricca di speranza e voglia di cambiare. Il non dimenticarsi quello che ci ha preceduto e che rischia di tornare. La memoria è fondamentale per non ricadere e retrocedere con il pensiero. Bisogna guardare avanti con gli stessi occhi di chi ha vissuto questo giorno. Non ci può essere una parola esatta, che rispecchi l’azione compiuta, quasi impossibile sostituire la realtà con l’astratto del filosofare. Dobbiamo soltanto mantenere tutto quello che è stato costruito e non approfittare di questa libertà per fini personali. È importante cercare di condividere pensieri con persone di culture diverse, sentirsi parte integrante della società senza sentirsi escluso.
D: Un tuo commento di riflessione sugli articoli della Costituzione Italiana menzionati all’interno del progetto.
R: Le leggi citate all’interno del progetto, come l’intera Costituzione, non hanno bisogno di commento, perché parlano da sole. Oltre a ciò che ho citato precedentemente, posso aggiungere che l’articolo 9, quello riguardante la cultura, è un punto che purtroppo non viene messo in risalto rispetto a quanto si dovrebbe fare. Non dobbiamo dimenticare che il nostro patrimonio artistico è invidiabile in tutto il mondo, e in un certo senso ho una sensazione di dispiacere quando esso non ha il giusto investimento e la giusta riconoscenza da parte delle istituzioni nel credere fortemente in questo tema. Anzi quello che vedo è soltanto propaganda e un motivo di lucro da parte di alcune figure, quando invece tutti potrebbero far parte del nostro patrimonio e ne hanno il diritto. Deve essere una fruizione che permetta a tutti di far parte di un qualcosa di meraviglioso, che è la creazione di un concetto in figura o comunque che diventa reale davanti ai nostri occhi. Credo che debba essere fatta un’analisi interiore prima di mettere sul piatto quello che veramente è possibile fare, perché torni ad essere uno dei capisaldi della nostra realtà. Stesso discorso vale anche per la scuola, dove bisogna tornare, oltre a studiare maggiormente arte, anche a fare più laboratorio per capire cosa vuol dire questo meraviglioso mondo.
D: Un tuo commento sulle riflessioni ancora attualissime dell’esimo Professor Francesco Alberoni citate all’interno del progetto.
R: Le riflessioni del Professor Alberoni sono pensieri condivisibili e molto attuali, perché nella società in cui viviamo oggi, in cui troviamo il consumismo e il sopravanzare di un individuo rispetto a un altro, tutto questo in parte è andato a perdersi. Certe tematiche vengono messe in risalto soltanto quando viene messo in pericolo il proprio interesse, basta vedere con le guerre attuali o con delle decisioni che vanno in un verso diverso o contrario rispetto a quello che uno si aspetta. Non viene mai analizzata e non viene presa in considerazione la doppia lettura dei punti di vista, capire le motivazioni e cercare una soluzione comune per il bene di tutti. Quello che vediamo è imporre la propria realtà e la propria visione, perché rappresenterebbe la realtà assoluta, ma non è questo il modo per risolvere le cose. Come ripeto sempre, capendo che non sia facile, è fondamentale cercare di creare un dialogo per il bene comune e non per i singoli individui, essere più umani e meno faziosi. È importante e doveroso ristabilire un dialogo e non compiere soltanto azioni.