A Sebastiano Cosimo Auteri il Premio Internazionale La Fenice d’oro per la fotografia

A Sebastiano Cosimo Auteri il Premio Internazionale La Fenice d’oro per la fotografia

 

Grande successo dell’evento L’arte dal real all’AI promosso dal Critico d’arte internazionale Melinda Miceli con il supporto di Intelly Sistem del’Ing. Cristian Randieri. 5 luglio 2024 Feste Archimedee Ortigia, Siracusa presso Sala Borsellino di Palazzo Vermexio, palazzo Comunale.  Protagonista l’intelligenza artificiale e il suo rapporto con l’arte. Sebastiano Cosimo Auteri ricevuto il Premio internazionale La Fenice d’oro per la seguente motivazione:

 “Per aver contribuito a diffondere l’arte della fotografia d’autore in Europa”.

Le foto esposte da Sebastiano Cosimo Auteri alle Feste Archimedee dell’XI° Edizione fanno parte dei cicli “Behind the Windows” e “Nuova Genesi Sierra leone”, sono la testimonianza di come l’arte fotografica transiti facilmente dal Real all’ AI.

Auteri ha viaggiato per oltre 40 anni attraverso i continenti catturando esperienze di accrescimento personale e culture millenarie.

Il suo stile si rifà all’illustrazione, giocando con la rifrazione della luce e la rarefazione del segno per creare una sensazione onirica e indefinita.

L’Artista ha un approccio unico alla composizione, al colore e alla narrazione visiva e utilizza una varietà di tecniche nei suoi lavori; “la regola dei terzi”, le simmetrie per creare immagini bilanciate e interessanti, con la luce naturale e artificiale crea effetti naturali, drammatici e morbidi, gioca con obiettivi dove influisce sulle prospettive e sulla profondità di campo, con un’ esposizione a volte corretta e altre scorretta, la quale diventa sigla stilistica cruciale.

Le Sue foto così come Il Catalogo virtuale delle arti contemporanee, realizzato dall’ International Art Prize Giotto, fanno comprendere come l’arte AI offra nuove prospettive e sfide, aprendo un dialogo intrinseco e polimorfo tra creatività umana e Intelligenza Artificiale.

Nei suoi reportage d’arte vi sono foto forti, crude e in un certo modo anche poetiche che muovono dai ritratti alle geometrie del deserto, e spaziando tra generi e soggetti, ogni foto  si fa suggestione. Sierra Leone è uno dei paesi del Quarto mondo, per anni martoriato dalla guerra civile e poi decimato dall’Ebola, luogo dove non è facile arrivare e trovare una realtà positiva eppure questa storia fotografica narra di un paese attivo e vivace. Auteri è riuscito a trovare la giusta chiave di lettura nell’uso combinato di colore e movimento. Le immagini sono volutamente mosse, avvicinandosi alla foto-pittura, un movimento continuo e vario che come un linguaggio fluido, aperto e coerente gli permette di catturare personali sensazioni ed emozioni. L’uso del mosso aiuta l’osservatore a comprendere questa popolazione secondo una nuova prospettiva: il movimento rappresenta l’incessante brulicare di una comunità, persone per strada al lavoro, mentre giocano e a scuola. Ogni movimento si realizza nel tempo; i corpi si muovono relazionando se stessi con lo spazio e se stessi con le altre persone. A Makeni ci sono uomini, donne e bambini che sempre in movimento sono pronti a ricominciare a vivere e ad accettare i cambiamenti che la vita necessariamente porterà.

 Il movimento è nuova vita. Il dinamismo di un soggetto ci riporta indietro alla fotografia movimentista che diede impulso allo sviluppo delle avanguardie artistiche del Novecento influenzando movimenti come il Futurismo e artisti come Marcel Duchamp. Questa tipologia di foto racchiude il senso di documentazione della realtà e la  trasfigurazione artistica della stessaUno scatto fotografico che conferisce quindi dignità di arte contemporanea ad una fotografia mossa manipolata. L’intensità di interpretazione personale dà significato al movimento nella figurazione e mette in risalto il soggetto all’interno dell’intera inquadratura  “mosso creativa” con triangolazione centrale statica, laddove il suo soggetto a fuoco, molto precisato, sembra emergere come l’unica creatura che cattura lo sguardo. Una creatura del terzo mondo ma circondata da pennellate animate da vitalità e speranza, laddove l’accorgimento stilistico ricostruisce lo spazio esteriore ed interiore sebbene in una realtà provata.

 

Dott.ssa Melinda Miceli Critico d’arte