Il Palazzo Reale di Napoli è stato per tre secoli, uno dei simboli del potere a Napoli e in tutta l’Italia meridionale.
Il Palazzo Reale di Napoli, con la sua architettura imponente, si affaccia su Piazza del Plebiscito e sul golfo della città. Dentro questo grandioso edificio si nascondono una serie di porticati, cortili e giardini, che ci conducono a spazi un tempo occupati dalla corte e dalle tante funzioni di servizio che si svolgevano all’interno del palazzo.
La costruzione del Palazzo Reale venne affidata nel 1600 dal vicerè Fernando Ruiz de Castro, conte di Lemos, all’architetto Domenico Fontana. Il Palazzo fu residenza dei vicerè fino al 1734, anno in cui Carlo di Borbone divenne re di Napoli e ne fece la sua sede ufficiale.
Proprio con Carlo di Borbone si ebbe la trasformazione della facciata del palazzo, grazie all’intervento dell’architetto Luigi Vanvitelli, che per problemi strutturali, in quanto le colonne della facciata stavano subendo uno schiacciamento, nel 1753 le fece murare.
All’interno della nuova muratura furono aperte delle nicchie, nelle quali, dal 1888,con l’arrivo dei Savoia, vennero posizionate le statue dei principali regnanti di Napoli.
Oggi infatti la facciata di Palazzo Reale, con le sue statue, è tra le attrattive monumentali, più conosciute della città di Napoli.
Nel periodo napoleonico la reggia venne abitata da Gioacchino Murat, succeduto nel 1808 a Giuseppe Bonaparte. sua moglie Carolina, sorella minore di Napoleone, arricchì il palazzo con mobili e suppellettili francesi.
Quando Ferdinando di Borbone rientrò a Napoli nel 1816, alla fine del decennio napoleonico, con il nuovo titolo di Re delle due Sicilie, apportò alcuni cambiamenti al Palazzo Reale. Nel 1772 trasferì al Palazzo la fabbrica di porcellane e nel 1778 la manifattura degli arazzi. L’aspetto attuale del Palazzo si deve ai cambiamento architettonici che avvennero sotto la direzione i Gaetano Genovese, dopo l’incendio del 1837. In quel periodo l’edificio raggiunse la grandezza attuale, fu demolito l’ancora esistente palazzo vicereale, lo scalone d’onore e l’appartamento di etichetta vennero rinnovati secondo lo stile neoclassico in voga in quegli anni e gli appartamenti privati furono trasferiti al secondo piano.
Gli ultimi sovrani che vennero ospitati a Palazzo reale, dopo l’unità d’Italia furono i Savoia, molto legati alla città di Napoli, tanto di scegliere di alternare al titolo di principe di Napoli a quello di principe di Piemonte per l’erede al trono.
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