VISITE GUSTOSE: LA CANTINA STORICA GIACOMO VICO A CANALE



Borghi d’Europa ha provato diverse etichette di Giacomo Vico e alcuni piatti di tradizione del Ristorante/Locanda Leon d’Oro Secolare

Milano, 16 Luglio 2024- A Canale, comune fulcro del Roero Docg, situato a nord di Alba sulla sponda sinistra del fiume Tanaro (e confinante con le splendide colline dell’Astigiano) sorge sin dal 1850 la Cantina Giacomo Vico, fondata da Giovanni Battista Vico, il cui unico figlio Giacomo iniziò l’attività di vendita di vino in bottiglia.

Un anno chiave per questa Cantina storica fu senza dubbio il 1990, quando Corrado Vico, l’attuale titolare, coadiuvato dalla moglie Anna Fergola, migliorò la Cantina di famiglia con attrezzature innovative e investimenti in vigna, puntando deciso sulla produzione di vini di qualità del territorio circostante, ovvero la zona del Roero Docg (uve Nebbiolo e Barbera a bacca nera e Arneis e Favorita a bacca bianca).

La Cantina Giacomo Vico ha un occhio attento sulla sostenibilità, avendo installato negli anni 2010 diversi pannelli solari, che garantiscono circa il 40% del fabbisogno dei vari lavori in cantina.

Borghi d’Europa ha visitato questa storica realtà vinicola a Canale provando alcune tra le etichette di pregio:

-Langhe Favorita Doc 2021, vinificazione solo in acciaio, di colore giallo paglierino, presenta un naso abbastanza complesso, con note di confettura di albicocca, fiori secchi e gradevolmente erbaceo, un bianco secco fresco, sapido ed elegante,

-Roero Arneis Docg 2022, ha un colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, al naso emergono delle note di frutta esotica e una bella mineralità, al palato risulta avere un bel corpo ed  equilibrio,

-Roero Arneis Docg 2020, ha un colore dorato acceso e un naso che ricorda le erbe da infusione e il miele d’acacia, al palato è morbido ed avvolgente,

-Langhe Doc Chardonnay 2021, dal colore giallo paglierino intenso, questo Chardonnay ha un naso che ricorda la frutta candita e sentori tostati, al palato è armonico e persistente, con una bella struttura,

-Nebbiolo d’Alba Doc 2018, dal colore rosso rubino con riflessi granati, ha un naso che ricorda la confettura di mirtilli e fragoline di bosco e delle note speziate (Pepe di Sichuan), al palato è sapido ed equilibrato,

-Nebbiolo d’Alba Doc Valmaggiore 2017, presenta un colore rosso rubino e un naso ricco di spezie e cuoio, al palato è rotondo ed avvolgente, con un finale abbastanza lungo,

-Barbera d’Alba Doc Superiore 2018, di colore rosso granato, al naso si sente l’uso delle botti piccole di primo passaggio, con delle note di confettura di ciliegia, ma anche di nocciola e cacao amaro, al palato è molto armonico, con un grande potenziale evolutivo

Dopo l’ottima visita con degustazione, Borghi d’Europa ha scoperto a pranzo la cucina di tradizione del Roero del Ristorante/Locanda Leon d’Oro Secolare, esistente dal 1926 e gestito con eleganza e spirito conviviale da Ilaria Arduino, che sa ben proporre i piatti del territorio abbinati ai vini locali alla gentile clientela.

Qui sono stati provati come antipasto una Millefoglie di melanzane con vellutata di peperoni e come primo piatto un assaggio di Risotto ai mirtilli con Toma di Roccaverano Dop, che ben si sposavano col Roero Arneis 2020 di Giacomo Vico, mentre come secondo piatto un prodotto d’eccellenza locale come il Coniglio Grigio di Carmagnola in casseruola, quest’ultimo abbinato al Roero Docg Bricco Patarrone 2018 di Giacomo Vico, rosso con un naso intenso tra sentori di ciliegia ed amarena e note di liquirizia e menta, molto elegante.

Il dolce? Il Tulipano goloso ai frutti di bosco del Leon d’Oro Secolare, molto bello e sfizioso e abbinato al Birbet di Giacomo Vico, che è in pratica un mosto di uve a bacca rossa rifermentate,piacevole, beverino e dalla bassa gradazione.

Borghi d’Europa continuerà a comunicare realtà come Giacomo Vico e la cucina del Leon d’Oro Secolare di Canale, perché sono assolutamente rappresentativi di un territorio vocato come quello del Roero Docg.

Così va bene!