Negli ultimi tempi i creditori internazionali dell’Ucraina sembrano aver finito la pazienza verso Zelensky. Quelli maggiori oggi stanno premendo sul governo di Kiev affinché inizi a restituire i debiti. Il presidente ucraino sta cercando di accontentarli: finora lo ha fatto liberalizzando completamente il mercato di uno dei beni strategici principali del suo Paese, ovvero la terra.
Ripianare i debiti
I creditori internazionali più grossi, quelli che detengono il 20% delle obbligazioni statali, hanno formato un comitato per trattare col governo ucraino. Il tema dei negoziati verte sul pagamento di quanto spetta loro entro la scadenza della moratoria il 1º agosto. Così sono andati a Kiev i rappresentanti di BlackRock, Pimco, Amia Capital LLP e Amundi SA. Lo scrive pure “Le Monde” che il “periodo di grazia” è finito, cioè in altre parole per Zelensky la pacchia è finita. A consigliare in questo delicato frangente i Ministero delle Finanze ucraino vi è la Rothschild & Co, storicamente esperti nell’indebitare interi Paesi e poi agevolarne la liquidazione.
Niente riforme, niente aiuti
Il Fondo Monetario Internazionale spinge da anni per le riforme in Ucraina, necessarie alla ristrutturazione del debito. Questo a sua volta è un passaggio indispensabile per aver altri aiuti finanziari. Ma il tempo è quasi scaduto, anche se il Parlamento ucraino ha votato il divieto di pagare il debito estero sovrano fino a ottobre. Ma se l’Ucraina non si farà le riforme che chiede gentilmente l’FMI, chiuderà la porta ai nuovi investimenti privati.
Chi si compra la terra
Gli investimenti sono ad esempio l’acquisto dei terreni da parte delle società, atto proibito per 20 anni, ma che oggi è diventato possibile. Così la fertile terra ucraina può essere comprata dalle aziende. Ma essendo il suo prezzo in costante crescita, alla fine sono gli oligarchi ucraini e le multinazionali a comprare. E spesso tali società hanno sede legale in Paesi dove la tassazione è più bassa, ad esempio Cipro e Lussemburgo. E a farla da padrone sono sempre le controllate delle solite holding, prima fra tutte BlackRock. Pure una ricerca della Commissione Europea ha stabilito che un quarto delle terre arabili dell’Ucraina appartiene a 70 aziende di grosse dimensioni. Fonte: https://strumentipolitici.it/zelensky-perfeziona-la-svendita-della-terra-ucraina-alle-multinazionali-grazie-alle-riforme-gentilmente-imposte-dai-suoi-creditori/