Zelensky cambia la narrativa e parla di negoziati e diplomazia

Cambiano le parole e cambiano l’atteggiamento, i toni e le prospettive. I vertici di Kiev ora dicono che trattare coi russi è possibile e anzi auspicabile, a certe condizioni. Niente più vittoria definitiva e distruzione della Russia: a Zelensky oggi basterebbe terminare decorosamente la fase dello scontro armato.

Intervista con la BBC

Mentre si trovava in Gran Bretagna per partecipare a un forum europeo e incontrare il nuovo premier di Londra, Zelensky è stato intervistato dalla BBC. Ha parlato in modo chiaro e piuttosto insolito, dicendo che è possibile “mettere fine alla fase calda della guerra prima della fine dell’anno”. Insomma, smettere di combattere proprio quando vi saranno le elezioni americane. Le implicazioni politiche sono evidenti. Inoltre ammette che non tutti gli obiettivi si dovranno necessariamente raggiungere tramite la forza, ma lo si potrà fare anche con la diplomazia.

Le elezioni americane

Poi ha detto di essere pronto a lavorare con chiunque sia il prossimo presidente degli USA. Probabilmente sarà Trump, quindi ha dovuto commentare questa eventualità. Ha descritto la collaborazione con lui come un “duro lavoro”, ma inevitabile lavoro. Poi c’è l’incognita del suo vicepresidente designato J.D. Vance, per nulla disposto a finanziare ancora Kiev e a dedicarvi gli sforzi dei contribuenti americani. Zelensky ha avuto una conversazione telefonica con Trump, il quale l’ha descritta come “ottima”. Tra le altre cose, hanno accennato alla possibilità di un incontro dal vivo per discutere come avviare le trattative con Mosca.

Vertice vaticanoNe

Visita ufficiale a Kiev del segretario di Stato vaticano Pietro Parolin, con annesso cambio di stile comunicativo da parte di Zelensky. Ancora un anno fa diceva che al suo governo non interessano mediatori, nonostante avesse incontrato il Papa poco prima. Oggi invece ringrazia il Vaticano per il sostegno umanitario e l’aiuto diplomatico. Parolin dice che “il clima è cambiato” e che si sta faticosamente creando uno spiraglio per i negoziati. La conditio sine qua non è che la Russia venga coinvolta, a differenza di quanto avvenuto in Svizzera a giugno. Fonte: https://strumentipolitici.it/cambio-di-narrativa-a-kiev-zelensky-parla-di-negoziati-e-diplomazia-con-americani-britannici-e-vaticano/