Il punto di vista di Daniel Mannini sul rapporto tra arte e messaggio ecologico

Senza dubbio anche il mondo artistico e l’universo creativo a tutto tondo può esercitare un incisivo traino di sensibilizzazione e di percezione attenta verso una tematica di portata sociale elevatissima, ovvero il messaggio ecologico ed ecologista e tutto ciò che ruota attorno alla visione di tutela e difesa ambientale. L’arte, che da sempre ha acquisito un potenziale comunicativo ed espressivo accentuato al massimo e prontamente diffondibile e divulgabile a largo raggio, possiede infatti una propria modalità efficace e incisiva e riesce a fare breccia facilmente anche quando richiama argomenti sfaccettati e articolati come quelli connessi al concetto di ecosistema, ecosostenibilità e altri di particolare rilevanza attuale. Da qui, ho voluto chiedere all’artista pittore Daniel Mannini un suo specifico pensiero riflessivo, estendibile in modo trasversale anche alla sua proiezione esistenziale e alla sua concezione umana, oltre che alla prospettiva di ricerca e di ispirazione in senso lato. L’arte trova sempre i propri canali e strumenti di amplificazione collettiva e risulta pertanto sempre in linea con argomentazioni di spessore e di livello. Il sito web di Daniel Mannini sempre attivo e facilmente consultabile è www.danielmanniniart.it .

D: In che modo pensi che la visione artistica e creativa possa intrecciarsi e fondersi con quella collegata all’ambiente ecologico ed ecologista?
R: La magia dell’arte sta proprio nel poter esprimere e abbracciare qualsiasi tipo di tematica presente nel nostro quotidiano e anche il tema riguardante l’ambiente è compreso. Tutto dipende dalla volontà delle nostre coscienze di affrontare questi argomenti che interessano il presente, ma soprattutto il futuro nostro e delle future generazioni. Nel piccolo possiamo dare il nostro punto di vista mettendo in evidenza la problematica ma non la soluzione, questo spetta sia alle nostre azioni quotidiane, ma soprattutto alle figure che si occupano di tali argomenti. Quello che rimane importante è non perdere il focus, ma portare ogni giorno nuove idee e soluzioni per migliorare questo aspetto che riguarda tutti noi.

D: La tua ispirazione risente anche del contesto ambientale in cui ti trovi? Ti capita di cercare la giusta ispirazione immergendoti nella natura circostante?
R: L’ambiente in cui mi trovo sicuramente porta un certo tipo d’ispirazione, soprattutto per quanto riguarda un tema che voglio affrontare in un preciso momento. La mia arte si nutre della realtà in cui vivo e ovviamente non riguarda solo il lato ecologico, ma vuole trattare anche e soprattutto tematiche che vengono fuori a seconda del periodo di realizzazione di un dipinto o un’immagine grafica. Il tema dell’ambiente è già stato affrontato in un dipinto dal titolo “Globo” durante il periodo dell’esecuzione astratta, ma in questo caso è molto associato, anche come composizione e non soltanto da un punto di vista cromatico, a un insieme di esperienze vissute nel camminare in mezzo alla natura ed espresse in una forma quasi figurativa. È possibile notare, all’interno del dipinto, oltre ai colori che corrispondono agli elementi naturalistici, anche la conformazione di flussi d’acqua e del bianco, come se rappresentassero scie di nuvole e quindi portare a una visualizzazione dall’alto del dipinto stesso.

D: Quali sono i colori e le tonalità cromatiche che associ maggiormente a una componente eco-green e in che modulazione di fruizione li utilizzi all’interno delle tue composizioni pittoriche?
R: Le tonalità cromatiche che associo maggiormente sono: il verde che rappresenta la natura, il blu per l’acqua e aria, giallo e rosso che riprendono la luce e tutte le loro sfumature di colore possibile. Sono colori molto comuni e usati anche per rappresentare altri significati, che possono richiamare anche al tema ecologico. All’interno dei miei lavori, questi colori vengono usati a seconda della simbologia e dell’emozione che voglio associare ad ogni dipinto, indipendentemente dall’argomento trattato. In passato, il colore era il protagonista principale, perché appunto rappresentava un tipo di sensazione ed emozione che volevo trasmettere, mentre oggi è più la raffigurazione di un soggetto che possa richiamare anche al solito tema affrontato con l’astrazione. Il mio interesse è dare importanza a un certo tipo di argomento e lasciare un’impronta nel percorso che percorro. Il punto di vista non si è trasformato in maniera drastica, ma ha subito una sua mutazione, o meglio una evoluzione rispetto alla base di partenza, e questo credo che sia dovuto soprattutto ad una necessità di una nuova espressione artistica che ha sempre fatto parte del mio essere. Nonostante questo la composizione cromatica rimarrà sempre una componente importante, ma non per questo deve essere il fattore principale.