Alfredo Ingegno presenta il romanzo storico a sfondo autobiografico “Lina”

Alfredo Ingegno – “Lina”

 

Alfredo Ingegno presenta un romanzo tratto da una storia vera: quella della madre Lina, abbandonata in un brefotrofio e ritornata in famiglia molti anni dopo, la quale diviene il motore immobile e inconsapevole della vita del padre, il commissario Benedetto Giannetto. Grazie alle memorie di Lina, egli continua a vivere ancora oggi tra le pagine di questa emozionante opera, ambientata in Italia nel periodo a cavallo tra le due guerre mondiali.

 

 

Casa Editrice: Nuova Ipsa Editore

Collana: Mnemosine

Genere: Romanzo storico

Pagine: 312

Prezzo: 18,00 €

 

«Rimorsi, sensi di colpa e vuoto esistenziale premevano minacciosi su quegli argini imponenti che aveva posto con inutile tenacia a sostegno di un improbabile equilibrio»

 

“Lina” di Alfredo Ingegno racconta la storia vera di un uomo e di sua figlia, che si svolge sullo sfondo di un periodo cruciale per il nostro Paese, minuziosamente documentato dall’autore: l’ascesa del fascismo, le lotte partigiane e lo scoppio del secondo conflitto mondiale. L’opera è ambientata tra Lombardia, Liguria e Marche, con una breve parentesi in Sicilia; la vicenda ha inizio nel 1922 e copre un arco narrativo di circa trent’anni.

Il commissario di Pubblica Sicurezza Benedetto Giannetto è poco avvezzo ai sentimenti, ed è temuto e rispettato per la sua autorevolezza e stabilità; nessuno sa, però, che quest’uomo ha da sempre indossato una corazza per non rivelare il grande dolore che serba nel cuore, e per non far emergere la feroce lotta interiore che, se portata alla luce, rischierebbe di sovvertire l’apparente equilibrio della sua esistenza. Benedetto è un uomo tormentato dai sensi di colpa: spinto dal suo attaccamento alla professione e da una patologica rigidità, ha infatti deciso egoisticamente di abbandonare in un brefotrofio la figlia neonata concepita fuori dal matrimonio, perché a quei tempi il frutto di una relazione illegittima comportava l’ignominia, l’immediato licenziamento e una possibile denuncia penale. È in seguito a questa vile azione che il destino del protagonista subisce una brusca svolta, spingendolo a mettere in discussione la sua intera esistenza: il commissario vivrà un breve e intenso amore con una militante antifascista, continuerà a torturarsi per le sue colpe, si sposerà solo per senso del dovere e infine abbraccerà una visione del mondo meno convenzionale e troverà il coraggio per raddrizzare i torti commessi. Nel mentre, conoscerà la sofferenza della consapevolezza, la rabbia generata dall’ingiustizia e il senso di impotenza nel trovarsi di fronte, e per la seconda volta, ai devastanti orrori della guerra. Costretto a barcamenarsi nella melma di quella realtà repressiva e a contribuire marginalmente, in virtù della sua carica, a quella barbarie, giunge il momento in cui Benedetto dovrà scegliere, per sé e per la persona che più ama: sua figlia Lina, la madre dell’autore.

Alfredo Ingegno delinea un delicato e vivido ritratto di suo nonno: un personaggio profondamente umano, perché pieno di dubbi, paure, egoismi e debolezze proprio come tutti noi, alla disperata ricerca di sé stesso e di una difficile redenzione; nonostante alcune sue azioni discutibili, riesce ad entrare nel cuore del lettore proprio grazie alle sue imperfezioni, e alla sua dolente umanità.

 

SINOSSI DELL’OPERA. Un poliziotto siciliano che si trova ad operare nel nord Italia, nel periodo a cavallo tra le due guerre mondiali, si ritrova ad avere una relazione clandestina con una ragazza del luogo. Ben presto la donna rimane incinta e l’uomo per non avere problemi al lavoro e per garantire la sua reputazione, subito dopo il parto fa portare la figlioletta in un orfanotrofio. È qui che cambia la sua vita, per sempre. Da uomo comune, per bene, che nasconde le sue idee dietro una maschera, sempre ligio al dovere, si ritrova a fare i conti con la sua vera essenza.

 

BIOGRAFIA DELL’AUTORE. Alfredo Ingegno è un architetto, specializzato in restauro dei beni culturali. Ha lavorato per trentacinque anni come funzionario del Ministero per i Beni Culturali in diverse Soprintendenze italiane, e ha pubblicato numerose monografie e saggi sulla storia del restauro. “Lina” (Nuova Ipsa Editore, 2021) è il suo primo romanzo.

 

 

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