Il mitico Duello Lead all’austriaca Jessica Pilz e al poliziotto altoatesino Filip Schenk
Il Trofeo Rock Master se lo aggiudicano la Pilz e il tedesco Flohé
È l’edizione dei giovani, vicinissimi al successo Copar (SLO) e Van Duysen (BEL)
Oltre 4500 persone nella notte mitica dell’arrampicata al Climbing Stadium di Arco
Con più di 9000 occhi puntati sull’imponente struttura del Climbing Stadium di Arco hanno riscritto la storia del Trofeo Rock Master Jessica Pilz e Yannick Flohé.
Ma lo splendido, appassionante e inimitabile Duello ha regalato emozioni a go-go, giovani climber all’arrembaggio, campioni scivolati clamorosamente, il grande Adam Ondra che ha mancato il tocco col cronometro, ma anche un applauditissimo e portentoso Filip Schenk capace di vincere il Duello Lead come la stratosferica ed esplosiva Jessica Pilz. E così calza a pennello la canzone di Ivano Fossati con la famosa strofa…. È un rock bambino, ma anche un po’ latino, parafrasando ‘ladino’, proprio come il poliziotto arrampicatore della Val Gardena.
E notte fu: dopo un pomeriggio passato fra i blocchi del KO Boulder e i docu-film proiettati nella cornice del Climbing Stadium di Arco, le luci naturali si sono affievolite in fretta e altrettanto prontamente si sono accesi i riflettori per illuminare le stelle dell’Arrampicata Sportiva, impegnate a lottare sui 18 metri della parete allestita alla perfezione per il Duello Lead, l’iconico format nato e cresciuto all’ombra del Monte Colodri.
Il Duello Lead parte da lontano, con i quarti di finale che allenano il pubblico a rimanere con il fiato sospeso: è subito fuori Laura Rogora, che cede a una scivolata nella prima parte della parete. Nel duello maschile è fuori anche il leggendario Adam Ondra, al quale non riesce l’impresa di vincere l’ottavo Trofeo Rock Master della sua carriera: esce di scena agli ottavi contro Van Duysen per un errore “da principiante” e dopo un’ascesa clamorosa, una volta arrivato in cima, si dimentica come si preme il bottone di Rock Master. Subisce la scalata prodigiosa del “panda con gli occhiali” Yannick Flohé (GER) anche Stefano Ghisolfi, fuori ai quarti. Idem Michael “Micha” Piccolruaz che, dopo la partenza falsa in qualifica, replica con un errore allo start anche ai quarti contro il gardenese Schenk.
Al femminile non sbaglia un colpo Jessie Pilz che sale con il ritmo incessante di un martello e non importa che le avversarie, Oceania “Oceana” Mackenzie (AUS) ai quarti e Camilla Moroni (ITA) in semifinale, partano ben più decise di lei, perché il ritmo costante dell’austriaca non lascia scampo. L’austriaca va in finale per l’oro contro la slovena Sara Copar, che si rende protagonista di ascese che partono in quinta e senza perdere di lucidità la climber più giovane di questa edizione (classe 2005) dà del filo da torcere alla veterana Pilz. Alla fine, è la “vecchia guardia” ad avere la meglio sulla nuova generazione, con la consapevolezza che le lunghe leve di Copar la porteranno ancora lontano. Apoteosi per Jessica Pilz che dopo il successo in un KO Boulder dominato conquista anche la classifica Overall e si porta a casa il Trofeo Rock Master. “Vincere qui è incredibile, è sempre un’emozione unica. Questa sfida ti spinge a tirare fuori tutto il tuo meglio e fare meno errori possibili. Sono davvero soddisfatta della mia arrampicata di oggi” ha aggiunto raggiante Jessie con il suo Trofeo Rock Master tra le mani.
Il pubblico è in una fase di autentica fibrillazione e anche per gli spettatori in diretta TV su Rai Sport è impossibile rimanere fermi sul divano quando va in scena la finalissima al maschile, con l’altoatesino Filip Schenk e il belga Hannes Van Duysen, anche lui giovanissimo. Apnea totale mentre si assiste al “Ginger Junior World Champion” che costruisce dal nulla una vittoria sensazionale. “Incredibile, questa gara la conosco da sempre perché è da quando ho iniziato ad arrampicare da bambino che la seguo, la sogno, e oggi… la vinco” ha esultato con il suo inconfondibile sorriso e gli occhi che brillano dalla felicità il giovane Filip Schenk.
A conquistare il Trofeo Rock Master al maschile è il tedesco Yannick Flohé che, grazie al successo nel KO Boulder del pomeriggio e il terzo posto nel Duello Lead, fa suo il riconoscimento più ambito.
Ancora una volta sintonia perfetta fra comitato organizzatore, atleti e Fiamme Gialle del Soccorso Alpino e Fiammo Oro del Corpo di Polizia dello Stato, che come da tradizione assicurano tutti gli atleti in parete e garantiscono un’edizione di Rock Master sicura e lineare.
Altra edizione di successo per il comitato organizzatore Rock Master 20.20 guidato dal presidente Stefano Tamburini che al fianco di Garda Trentino, partner e collaboratori fidati ha saputo allestire uno spettacolo sportivo in cui non è mancato il ricordo commosso a Floriano Taliento, recentemente scomparso, storico elemento all’interno della squadra gestita dal direttore tecnico Angelo Seneci.
Appuntamento al 2025 con la 38.a edizione del Rock Master Città di Arco.
Info: www.rockmaster.com
Download immagini TV:
www.broadcaster.it
Lead Duel
Women
1 Pilz Jessica AUT; 2 Copar Sara SLO; 3 Pötzi Mattea AUT
Men
1 Schenk Filip ITA; 2 Van Duysen Hannes BEL; 3 Flohè Yannick GER
Rock Master Trophy (Combined)
Women
1 Pilz Jessica AUT; 2 Moroni Camilla ITA; 3 Copar Sara SLO; 4 Pötzi Mattea AUT; 5 Rogora Laura ITA; 6 Dôrffel Lucia GER; 7 Mackenzie Oceana AUS; 8 Lukan Vita SLO
Men
1 Flohè Yannick GER; 2 Van Duysen Hannes BEL; 3 Schenk Filip ITA; 4 Ondra Adam CZE; 5 Posch Jan-Luca (AUT); 6 Potocar Luka SLO; 7 Ghisolfi Stefano ITA; 8 Piccolruaz Michael ITA