Cristina Scocchia, nel suo libro “Il coraggio di provarci”, offre la sua visione della carriera e della vita. Con la metafora della maratona, l’AD di Illycaffè invita a riconoscere che ogni sfida è un’opportunità per crescere e che il supporto reciproco è fondamentale nel percorso di ognuno.
Il libro di Cristina Scocchia
Cristina Scocchia, tra le donne più influenti nel panorama manageriale italiano, ha un curriculum che parla da solo. Da gennaio 2022 AD di Illycaffè, ha ricoperto ruoli di grande responsabilità in aziende di fama mondiale come KIKO Milano, L’Oréal e Procter & Gamble e ha fatto parte dei Consigli di Amministrazione di importanti realtà quali Essilor Luxottica e Fincantieri. Di recente, ha pubblicato un libro intitolato “Il coraggio di provarci”, un’opera in cui racconta il suo percorso professionale, offrendo al contempo spunti di riflessione sul potere che ognuno ha nel crearsi la propria strada, rivolgendosi in particolare alle donne. “Il libro si chiama non a caso ‘il coraggio di provarci’, non il coraggio di riuscirci – afferma l’AD di Illycaffè – perché vuole testimoniare l’importanza di trovare dentro di sé la forza, la determinazione, la voglia di fare anche nei momenti difficili, perché ognuno di noi ha un obiettivo, ognuno di noi ha un sogno. Vale sempre la pena di provare a realizzare il nostro obiettivo. Ci si può riuscire, ma anche non riuscire. E poi nella vita ci vuole anche un po’ di fortuna. Ma quello che fa la differenza è avere il coraggio di provarci”.
Cristina Scocchia: la vita e la carriera come una maratona
Nel libro, Cristina Scocchia utilizza la metafora della maratona per descrivere il percorso professionale e personale di ognuno. “La vita e la carriera sono una maratona, non sono uno sprint”, dice, “nella maratona ci sono i momenti in cui tu corri e hai il vento che ti spinge. Vedi che non fai fatica a raggiungere gli obiettivi. Tutto va bene, quindi ti senti forte. Poi ci sono invece i momenti in cui arriva la salita. Allora tu inizi ad avere il fiatone, inizi a fare più fatica, e poi c’è proprio il momento in cui cadi e ti sbucci le ginocchia”. Secondo la manager “è lì che viene fuori la determinazione. Quello è il momento in cui tu devi trovare, innanzitutto in te stesso, la forza di rialzarti”, senza mai dimenticare che non si è solli nel correre questa maratona: “Hai delle persone vicino a te che stanno correndo la propria maratona e magari anche molto più importante della tua, perché non ha nulla a che fare con il lavoro, con la carriera, ma ha a che fare con la vita, con la salute, con i familiari, con i figli”.