“Senza Tlc non c’è digitalizzazione”: il monito di Pietro Labriola

Il settore delle telecomunicazioni in Europa si trova in una fase che richiede interventi urgenti per garantirne la sostenibilità e favorire la digitalizzazione. Questo è il messaggio chiave lanciato da Pietro Labriola, Amministratore Delegato di TIM, in un post su LinkedIn in cui sottolinea l’importanza delle misure evidenziate nel report sulla competitività redatto da Mario Draghi. Il manager ha espresso pieno sostegno alle raccomandazioni dell’ex Primo Ministro, definendole una risposta alle sfide che il settore delle telecomunicazioni affronta da tempo.

Pietro Labriola

Pietro Labriola: sovraffollamento Tlc in Europa minaccia competitività e investimenti

Secondo Pietro Labriola, il rapporto di Draghi mette in luce una questione cruciale: il sovraffollamento degli operatori nel mercato europeo delle telecomunicazioni. Con decine di operatori che competono in un’area di circa 450 milioni di consumatori, il settore appare frammentato e inefficiente rispetto a quello di altre economie globali come Stati Uniti e Cina, dove gli operatori sono meno numerosi e più consolidati. Questo scenario comporta ricavi per abbonato e investimenti pro capite significativamente inferiori rispetto ad altre economie sviluppate, come gli Stati Uniti e il Giappone. L’analisi dell’AD si concentra sulla riduzione della redditività che sta mettendo a rischio l’intero comparto delle telecomunicazioni europee. La competizione eccessiva e la frammentazione del mercato minano la capacità degli operatori di sostenere investimenti a lungo termine in infrastrutture digitali, una condizione fondamentale per il futuro dell’Europa in termini di innovazione e competitività globale. La situazione attuale, ha rimarcato Pietro Labriola, rappresenta una minaccia per i gruppi industriali europei, che rischiano di perdere terreno rispetto ai concorrenti internazionali.

Pietro Labriola: le soluzioni proposte da Draghi

Tra le soluzioni proposte da Mario Draghi nel suo report vi è la necessità di armonizzare le regole del mercato unico digitale delle telecomunicazioni, incoraggiando fusioni e operazioni transfrontaliere. Pietro Labriola evidenzia inoltre l’importanza di riformare le normative per ridurre il peso della regolamentazione ex ante e favorire un approccio ex post che garantisca comunque una concorrenza sana. Le altre soluzioni includono l’integrazione transfrontaliera e la creazione di operatori di scala europea, l’adozione di regole unificate per tutti i servizi e la promozione di accordi commerciali per la terminazione del traffico dati e la condivisione dei costi delle infrastrutture. Pietro Labriola ha quindi concluso il suo intervento con un chiaro messaggio di impegno e responsabilità: “Ora continuiamo in questa direzione, uniti come stiamo già facendo – ha scritto – Noi siamo pronti a fare la nostra parte, consapevoli che la partita che giochiamo è di estrema importanza: senza Tlc non c’è digitalizzazione”.