Sulla rivista politica The Hill è apparsa un’analisi che mostra il parallelo fra l’abbandono dell’Afghanistan e quello futuro dell’Ucraina da parte degli Stati Uniti. A Kabul c’erano proprio i soldati americani, già da molti anni, in a Kiev ufficialmente no (ma forse sì), però ciò che lega le due esperienze è il flusso di miliardi di dollari elargiti, fino a che il fiume della “generosità” si è seccato. Proprio Biden, il grande alleato di Zelensky, avrebbe già di fatto dettato questo evento, che sarà realizzato dal suo successore. Non importa chi.
Trump lo ha già promesso
Se verrà eletto Trump, già si sa come andrà a finire. L’ex presidente lo ha ampiamente promesso e predetto. Non ci sono più soldi per Kiev, perché servono ad altre questioni, il benessere dei contribuenti americani in primo luogo. E ha detto che in 24 ore metterà fine al conflitto, portando al tavolo delle trattative i due contendenti. In particolare, farà in modo di costringere Zelensky a firmare la cessione di parte dei territori sotto la giurisdizione di Kiev ma oggi sotto il controllo di Mosca.
La vicepresidente Harris
Se la vicepresidente Harris sarà “promossa” alla presidenza, non farà altro che proseguire sul percorso tracciato da “Creepy” o “Sleepy” Joe. D’altra parte, se effettivamente era anche lei al comando dell’amministrazione democratica, come dovrebbe essere, allora avrebbe già in mano la situazione, i contatti e le decisioni per i prossimi mesi. Ma non è necessariamente una buona notizia per Zelensky, perché anche lei non è disposta all’assistenza infinita. E alla conferenza di quasi-pace in Svizzera a giugno, aveva presenziato appena qualche ora giusto per stringere mani e farsi fotografare. Biden nemmeno ci era andato. FONTE: https://strumentipolitici.it/biden-ha-gia-mollato-lucraina-che-vinca-trump-oppure-la-harris-gli-usa-non-daranno-unassistenza-militare-infinita/