I “no” e i “forse” degli alleati alle richieste militari e politiche di Kiev

Con il suo giro europeo di inizio ottobre, il presidente ucraino Zelensky è andato alla disperata ricerca di altri pacchetti di aiuti materiali. L’esercito è in perenno affanno e tenere una parte della regione russa di Kursk è impresa dispendiosa, sebbene utile a fini propagandistici.

Entrare nella NATO

Oltre alle richieste finanziarie e belliche, ce n’è una che assilla i vertici di Kiev da sempre: l’adesione all’Alleanza Atlantica. Questo è il nodo più soffocante e impossibile da sciogliere, perché implica la negazione irreversibile delle condizioni russe. Nessuno nella NATO è disposto a prendersi la responsabilità: né quella di dire esplicitamente “no” a Zelensky né quella di dirgli di sì e conseguentemente di creare le condizioni per la guerra mondiale. Così il nuovo segretario generale Mark Rutte ha dichiarato “mah, forse, sai se dipendesse da me ti prenderei anche subito, ma vedi, prima devono mettersi d’accordo tutti e 32 i membri…”.

Membri NATO in azione

E di far sparare razzi intercettori direttamente dalla basi sul territorio dei Paesi NATO, neanche a parlarne. Washington ha messo il veto. La Polonia sarebbe in teoria disponibile, ma è stata fermata in tempo. La Romania lo farebbe a rischio di scatenare proteste civili che farebbero cadere il governo. Dunque no, Zelensky deve fare da solo: d’altronde il Pentagono ha dichiarato che l’Ucraina ha mezzi a sufficienza per occuparsi dell’artiglieria russa, perché le hanno dato i Patriot, gli IRIS-T, gli F-16…

Missili al lungo raggio

Idem per quanto riguarda il permesso di usare i missili a lungo raggio forniti dagli alleati occidentali. Dal “forse” si è passati al “no”, quando Washington, Berlino e Roma hanno espresso la propria contrarietà, sebbene in toni differenti. Il cancelliere Scholz è stato il più esplicito di tutti nel rifiutare i suoi missili Taurus. Il suo minsitro della Difesa Pistorius ha detto che se Londra e Washington vogliono parlarne, “sono fatti loro”. Ma alla fine pure Biden ha si è tirato indietro e non ha concesso l’autorizzazione. Fonte: https://strumentipolitici.it/i-cinque-desideri-improbabili-di-zelensky-e-la-sua-ennesima-tournee-europea/