Santanoia presenta l’ep Zero Fahrenheit…
un invito a esplorare le nostre percezioni, a riconoscere che la verità non è mai assoluta
Acannone Records
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Santanoia presenta il suo primo EP, “Zero Fahrenheit”: un viaggio intenso attraverso la soggettività delle percezioni e del mettersi in dubbio.
Immagina di svegliarti in un mondo dove la temperatura segna zero. Per molti di noi, questo significa il gelo del punto di congelamento: lo zero Celsius. Ma attraversando l’oceano, dall’altra parte del mondo, lo stesso zero è caldo come una fresca giornata primaverile.
Questo è “Zero Fahrenheit”: il contrasto che diventa la metafora perfetta per esplorare come le nostre percezioni individuali possano variare, plasmando le nostre esperienze in modo unico.
In “Zero Fahrenheit”, Santanoia esplora questi temi universali: l’amore, le relazioni, l’accettazione di sé stessi.
Ogni brano è una tappa in questo viaggio emotivo, rivelando come le nostre verità personali possano essere sia la nostra forza che la nostra prigione.
L’INTERVISTA
Mi dici qualcosa sul nome della band e sul titolo dell’ep?
“santanoia” nasce per ricordare (e ricordarci) che non dobbiamo fuggire dalla noia, dal bisogno di essere costantemente presenti a noi stessi e agli altri. la noia vuol dire vita, creazione, trasformazione, e dovremmo abbracciarla, non nasconderla dalle storie Instagram.
“zerofahrenheit” è immaginare di svegliarsi in un mondo dove la temperatura segna zero. Per molti di noi, questo significa il gelo, il freddo, lo zero celsius. Ma dall’altra parte del mondo, lo stesso zero è caldo, tiepido ed accogliente. questo è “Zero Fahrenheit”: il contrasto che diventa la metafora per esplorare come le nostre percezioni individuali, le nostre convinzioni inamovibili, possano essere, appunto, soltanto nostre, plasmando le nostre esperienze in modo unico e completamente indipendente da quello che avrebbe percepito la persona che abbiamo di fronte.
Quanto sono importanti i testi in questo disco ?
I testi sono una parte fondamentale per la scrittura dei brani, ci cambiano il modo di percepire la canzone.
Vengono prima i testi o provare e dopo le session in base alle melodie ci mettete le parole?
Non c’è un metodo specifico. In generale vengono quasi in contemporanea, poi viene ritoccato qualcosa alla fine.
Qual’è il brano di questo disco di cui andate più orgogliosi?
”tsubasa” è il brano di cui andiamo più fieri. Ci abbiamo speso tanto tempo, pensandoci e ripensandoci.
È stato il pezzo che abbiamo ritoccato anche un giorno prima di entrare in studio. Doveva essere perfetto.
E quello che con il senno del poi ora dite “qui avremmo potuto fare meglio”?
5) dopo che li abbiamo sentiti e risentirti, probabilmente cambieremo qualcosa a tutti perché siamo in una fase di crescita per quanto riguarda la composizione.
Ora che avete finito il disco e pubblicato on line quali sono le vostre aspettative?
Vogliamo che il nostro piccolo lavoro sia un biglietto da visita, che ci presenti a chi ancora non ci conosce.
Vogliamo suonare il più possibile, è attualmente l’unica cosa che ci interessa anche se stiamo già lavorando a materiale nuovo.