Dazi di Trump spingono giù il peso messicano (e non solo…)

Uno dei primi ordini esecutivi che il neopresidente eletto Donald Trump firmerà, sarà quello che impone nuovi dazi a Cina, Messico e Canada. E’ questo l’annuncio fatto dal tycoon, tramite un post pubblicato sul suo social network Truth. Accadrà il 20 gennaio 2025, quando entrerà formalmente in carica.

Torna d’attualità la questione dazi

pesoDa quel che si apprende, i nuovi dazi dovrebbero essere del 25% sul valore di tutte le merci provenienti dal Messico e dal Canada, e ulteriori dazi del 10% sui prodotti cinesi.
Trump afferma che i dazi a Messico e Canada rimarranno in vigore “fino a quando la droga e i migranti non smetteranno di passare oltre il confine“. Una mossa del genere porrebbe fine ad un accordo regionale di libero scambio con i due Stati.

Un problema grosso per il Messico

Questo scenario preoccupa soprattutto il Messico, che è il principale partner commerciale degli Stati Uniti (seguito proprio da Canada e Cina). Ecco perché l’annuncio del Presidente eletto ha avuto immediato impatto sul peso messicano, rispetto al quale il dollaro guadagna l’1%.
Il cambio USDMXN è schizzato oltre 20,5, avvicinandosi al livello più basso da luglio 2022, registrato il 12 novembre. Il rapporto tra le due valute è sopra le medie mobili più usate, a conferma di uno scenario fortemente rialzista.

Il peso è sotto pressione malgrado la forte crescita (Il PIL del Messico è cresciuto dell’1,1% su base trimestrale nel terzo trimestre) e il calo dell’inflazione (scesa al 4,56% a metà novembre, il minimo in otto mesi) sostengano un graduale taglio dei tassi da parte della Banca del Messico.
Scendono anche il dollaro canadese (-1,4%) e lo yuan cinese (-0,2% circa).

Mercati nervosi

La promessa di Trump di dare vita a una nuova battaglia commerciale crea apprensione sui mercati, perché le ricadute sarebbero di portata globale. Le borse asiatiche hanno chiuso in rosso (Tokyo -0,87%, Shanghai -0,20% e Hong Kong -0,10%) ed anche i future a Wall Street frenano dopo i nuovi record toccati ieri in chiusura. Intanto il dollaro corre, e i segnali forex gratis sono tornati a puntare sul biglietto verde americano. Questa spinta al nazionalismo economico, peraltro sempre più diffusa in tutto il mondo, potrebbe trasformarsi in una spirale dal potenziale molto dannoso.