Di questi temi si è discusso a giugno nell’ultimo degli incontri mensili organizzati dalla piattaforma digitale Open-es per accrescere le conoscenze della propria community nell’ambito della sostenibilità.
(Rinnovabili.it) – Parità di genere e inclusione delle diversità possono rendere le imprese più competitive. Un’azienda più equa ed inclusiva può contare, infatti, su un patrimonio diversificato e sfaccettato, in grado di determinare non solo un arricchimento interno ma anche un vantaggio economico sul lungo periodo migliorando la reputazione. Tradotto in termini di strategie ESG (Environmental, Social and Governance) ciò può significare un riposizionamento aziendale e una maggiore appetibilità nei confronti degli investitori.
Questi i temi al centro dell’ultimo degli incontri “Competenze ESG: la community incontra gli esperti”, appuntamenti mensili organizzati della piattaforma digitale Open-es.
Nata a marzo 2021 dalla partnership tra Eni, Boston Consulting Group e Google Cloud, Open-es ha creato per le aziende uno spazio dove crescere e migliorare le rispettive performance economiche seguendo i principi ESG, con l’obiettivo ultimo di dar vita ad un ecosistema virtuoso basato sulla collaborazione, la valorizzazione e la condivisione delle esperienze. Come? Mettendo a disposizione servizi finanziari e una serie strumenti per misurare l’impatto ambientale, supportando l’implementazione di strategie che coniughino sostenibilità e business, organizzando incontri gratuiti con esperti ESG.
L’evento di giugno si è focalizzato su una tematica chiave per il mondo del lavoro: il miglioramento della competitività e dell’innovazione aziendale attraverso la valorizzazione sociale e la parità di genere.
“Le politiche aziendali che riguardano le persone e la governance giocano un ruolo fondamentale per il posizionamento della sostenibilità di un’impresa – ha spiegato Letizia Macrì, Vice Presidente di ESG European Institute – e sono oggi sempre più centrali nelle valutazioni effettuate da investitori e grandi clienti nei propri processi di procurement”. D’altra parte diversi studi hanno provato l’esistenza di un solido legame tra la diversità, definita come una percentuale maggiore di donne e una composizione etnica e culturale mista nella leadership delle grandi aziende, e la sovraperformance finanziaria delle stesse.
Poter valutare e misurare questi aspetti diviene, pertanto, fondamentale. Ecco perché Open-es Competenze ESG ha permesso di approfondire l’argomento, descrivendo i modelli di valutazione e certificazione presenti sul mercato. A partire dalla recente UNI/PdR 125:2022, la prassi di riferimento che definisce le linee guida sul sistema di gestione per la parità di genere.
L’incontro ha anche evidenziato i vantaggi offerti dai recenti interventi governativi in materia, in particolare il nuovo Sistema nazionale di certificazione della parità di genere che incentiva le imprese ad adottare policy adeguate a ridurre l’attuale gap. “Gli interventi sono stati pensati per fornire una linea guida ed uno strumento utile per tutte le imprese, dai grandi gruppi aziendali alle piccole e medie imprese” ha sottolineato l’avvocato l’Avvocato Ciro Cafiero, Giuslavorista ed Esperto di diritto del lavoro della Presidenza del Consiglio presso il Ministero delle Pari Opportunità, spiegando che “le imprese che intraprendono il percorso di certificazione possono usufruire di diversi vantaggi, tra cui benefici contributivi e punteggi premiali non solo ai fini dell’aggiudicazione degli appalti pubblici in forza delle modifiche al Codice degli Appalti, ma anche dell’ottenimento di aiuti di Stato e cofinanziamenti da parte delle Autorità europee”.
“All’interno della piattaforma – spiega Stefano Fasani, Program Manager di Open-es – le imprese possono trovare tutto il necessario per intraprendere questo percorso di consapevolezza, miglioramento e certificazione, grazie all’area di collaborazione e all’hub di sviluppo, un nuovo e fondamentale spazio, dove sono disponibili numerosi servizi e prodotti offerti da provider o realtà innovative in ambito ESG, tra cui proprio il percorso di valutazione e certificazione sulla parità di genere e sulla diversità e inclusione nelle politiche aziendali”.
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