Le accuse siriane alla Turchia
I siriani reiterano le loro pesantissime accuse nei confronti della Turchia, colpevole di portare di tanto in tanto attacchi micidiali al nord della Siria. Per esempio il 17 agosto al villaggio di Jarqli, vicino all’enclave curda che è il simbolo della resistenza all’ISIS (Daesh). L’agenzia di stampa governativa “Sana” ha riportato altri attacchi e ha denunciato la mancanza di acqua per due settimane consecutive ad al-Hasakah, dovuta alle distruzioni causate alla stazione idrica di Alouka da parte dei turchi e dei loro mercenari. Eppure a luglio Erdo?an aveva incontrato a Teheran i leader di Russia e Iran per confermare quanto stabilito nei precedenti negoziati tenutisi as Astana, cioè l’impegno per mantenere la Siria unita e sovrana secondo la Carta delle Nazioni Unite.
La proposta turca di riconciliazione
L’11 agosto il ministro degli Esteri turco Mevlut Çavu?o?lu alla conferenza degli ambasciatori di Ankara ha proposta una “riconciliazione” fra governo siriano e opposizione, riportando l’idea già espressa al suo omologo siriano Faisal Mekdad. Nel nord della Siria, la regione sotto l’influenza e sotto il tiro dei turchi, migliaia sono scesi per strade a protestrare contro tale iniziativa, al grido di “Noi non ci riconcilieremo”. La contrarietà arriva dal Partito democratico del popolo siriano e dal dissidente George Sabra, ex capo della coalizione di opposizione e del Consiglio nazionale siriano.
Fonte: https://strumentipolitici.it/siria-polveriera-turca-sanih-non-puo-esserci-riconciliazione-con-un-regime-che-si-e-macchiato-del-sangue-del-suo-popolo-che-dovrebbe-comparire-solo-davanti-ad-una-corte-penale-internazionale-per-r/#