L’iniziativa ha coinvolto oltre 300 dipendenti di undici aziende, tra cui Copma, con lo scopo di ottenere indicazioni sulla relazione tra lavoro a distanza e sostenibilità.
Copma: “Smart&Value”, i risultati dello studio
Misurare quantitativamente i benefici dello smart working sulla sostenibilità ambientale, sociale ed economica. È l’obiettivo del progetto “Smart&Value” di Stantec e Dilium, al quale ha preso parte anche la cooperativa Copma. L’iniziativa, lanciata nel 2021 in collaborazione con Sustainability & Circular Economy Lab, ha coinvolto oltre 300 dipendenti di undici aziende. Dopo una prima parte dedicata al training sui principali aspetti dello smart working, negli ultimi sei mesi i partecipanti hanno contribuito alla raccolta finale dei dati relativi ai benefici e ai risparmi del lavoro agile. I risultati, presentati a Bologna lo scorso 15 settembre in occasione dell’evento “La digitalizzazione e la sostenibilità ESG dei modelli di smart working”, parlano chiaro. Grazie all’introduzione di uno smart working parziale sono stati evitati spostamenti per oltre 700mila km ed emissioni di CO2 pari a quelle assorbite in un anno da una foresta di 32 ettari. Per i dipendenti delle aziende – tra le quali, oltre a Copma, anche Autogrill, Enav, Pittarosso e Sisal – evidenti i vantaggi anche dal punto di vista del benessere e della qualità della vita grazie al risparmio ottenuto sui costi (carburante, pedaggi, baby-sitter) e soprattutto sul tempo impiegato per il tragitto casa-lavoro (14mila le ore guadagnate).
Copma: i benefici dello smart working per le aziende
Secondo i dati raccolti da “Smart&Value” i benefici del lavoro agile non si limitano all’impatto sui singoli lavoratori e sulla collettività, ma si riflettono concretamente anche sulle imprese. La maggior parte dei dipendenti ha infatti registrato nel tempo una diminuzione dello stress e un aumento di concentrazione, creatività e tempo dedicato alla formazione. I dipartimenti HR di Copma e delle restanti aziende coinvolte hanno rilevato un miglioramento sul fronte produttività, lavoro per obiettivi e competenze digitali. Buoni i risultati sulla digitalizzazione delle procedure e dei modelli organizzativi, che va ad aggiungersi ad una migliore gestione di spazi e costi. L’evento si è concluso con una tavola rotonda sul futuro dello smart working, dove è stata ribadita l’importanza di fattori abilitanti come la transizione digitale, e infine con la consegna degli attestati di partecipazione alle undici realtà protagoniste del progetto. Rebecca Levy Orelli, Responsabile Scientifico Sustainability & Circular Economy Lab, ha dichiarato: “Smart&Value ha dimostrato che lo smart working si può misurare. Abbiamo aperto una finestra su un mondo intuibile, ma di fatto sconosciuto: e misurare ci permette di conoscere e di prendere decisioni per il futuro delle aziende e della collettività”.