Si parla spesso di rinnovo dei CCNL e il dibattito investe tanto la sfera del lavoro pubblico quanto quella del privato. Al momento i primi interventi nell’ottica di un incremento salariale si sono registrati nell’ambito del settore della pubblica amministrazione, con il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici.
Una vicenda segnata da un arduo confronto tra l’Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) e i sindacati di categoria per dare forma ed attuazione a quanto varato dal Governo con la Legge n.324/2021, meglio nota come Legge di Bilancio 2022.
Cerchiamo di analizzare più nel dettaglio.
Accordo Aran e Sindacati
Già il 9 maggio 2022, Aran e sindacati avevano raggiunto un accordo in merito alla sottoscrizione del rinnovo del CCNL Comparto Funzioni Centrali riguardante circa 211.000 dipendenti del personale non dirigente appartenente all’ex Comparto Ministeri, Agenzie Fiscali, Enti Pubblici non Economici e gli Enti CNEL, AGID, ENAC-ANSFISA-ANSV.
Il rinnovo, relativo al triennio 2019-2021, ha ad oggetto non solo l’aumento salariale ma anche la restituzione in busta paga di una serie di arretrati.
L’accordo inoltre ha finito col coinvolgere altri tre comparti della PA e rispettivamente:
- Funzioni Locali;
- Sanità;
- Istruzione e Ricerca.
Ad oggi, tuttavia, ancora non è stato firmato alcun accordo definitivo in merito agli ultimi due comparti.
Rinnovo CCNL Funzioni Centrali
In base all’accordo raggiunto, il contratto ha riconosciuto un incremento di stipendio della somma di 105 euro per 13 mensilità a ciascun dipendente, con decorrenza a partire dal 1 gennaio 2021.
Per quanto riguarda invece gli arretrati, nel mese di giugno sono stati liquidati gli importi spettanti con decorrenza dal 1 gennaio 2019 ma solo limitatamente alle voci stipendiali, ad eccezione dei dipendenti del Ministero della Difesa, dell’Interno e delle Infrastrutture, ai quali sono stati versati anche quelli relativi all’aggiornamento delle indennità di amministrazione a partire da gennaio 2021.
Rinnovo CCNL Sanità
Come accennato, per il comparto Sanità non si è ancora raggiunto un accordo definitivo, ma si parla di ipotesi di accordo di rinnovo, in base al quale per i dipendenti è previsto un aumento medio di circa 175 euro per 13 mensilità.
Gli arretrati, invece, comprenderanno gli anni 2019, 2020, 2021 e i primi mesi del 2022 per un totale che varia tra le 2200 e i 3100 euro, cifra che aumenta ulteriormente per gli infermieri.
Dipendenti pubblici: arretrati Funzioni locali
E’ stato invece raggiunto ad agosto l’accordo per l’ipotesi di rinnovo del CCNL per i dipendenti del comparto Funzioni locali, in base al quale, secondo le stime di Aran, spetterebbero arretrati per la somma di 1727,63 euro a circa 430 mila dipendenti.
Per quanto riguarda l’aumento retributivo, questo si aggira sui 100,27 euro mensili per 13 mensilità, che può arrivare a 117,53 con le risorse aggiuntive messe a disposizione dalla Legge di Bilancio.
Rinnovo CCNL comparto Scuola
Nessun accordo definitivo, invece, è stato raggiunto per il rinnovo del Contratto collettivo del comparto Scuola. Sarebbero in corso presso il Ministero dell’Istruzione ricognizioni delle risorse disponibili. Alla data del 3 novembre, stando a quanto pubblicato da Aran, le trattative proseguono.
Sarà nostra premura tenervi aggiornati su questa pagina riguardo nuovi sviluppi.
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