L’intervento di Claudio Descalzi al Forum ANSA: l’AD di Eni ha parlato del futuro dell’energia tra l’emergenza attuale e la necessità di raggiungere gli obiettivi legati alla transizione.
Claudio Descalzi: sostenibilità, sicurezza energetica e competitività per affrontare le nuove sfide del settore
Ospite del Forum ANSA lo scorso 9 novembre, l’AD di Eni Claudio Descalzi ha parlato dell’impegno di Eni nel fronteggiare l’emergenza energetica in corso e delle prospettive per la transizione. Fondamentale, come ha ribadito l’AD rispondendo alle domande dei giornalisti e del direttore dell’Agenzia Luigi Contu, è assicurare la sicurezza energetica senza allontanare il Paese dagli obiettivi di decarbonizzazione: in questa direzione dovrebbe guardare anche la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP 27) in programma il 7 e l’8 novembre in Egitto. Nel “confermare gli obiettivi climatici” il vertice sul clima “dovrà tenere conto del breve, del medio e del lungo termine perché adesso abbiamo questo problema di sicurezza energetica che è contingente”: la sostenibilità ambientale deve restare la priorità ma non può essere l’unica. “Su una sola gamba si fa fatica a stare in piedi”: devono quindi esserci “altre gambe” che Claudio Descalzi identifica nella sicurezza energetica e nella competitività perché “se si lasciano indietro sicurezza e competitività non riesci più a fare business”.
Claudio Descalzi: necessario utilizzare tutte le tecnologie a nostra disposizione che impiegano prodotti puliti
Sostenibilità, sicurezza energetica e competitività secondo l’AD Claudio Descalzi possono stare insieme “se le cose non si fanno in modo ideologico”. L’impegno concreto di Eni è nei numerosi progetti basati sulla consapevolezza che è quindi necessario “utilizzare tutte le tecnologie a nostra disposizione che impiegano prodotti puliti, compresi i biocarburanti perché le rinnovabili da sole non bastano a risolvere il problema”. Nel corso dell’intervista, l’AD Claudio Descalzi ha ricordato ad esempio “tutta la catena dei biocarburanti che non vengono da idrocarburi ma da agricoltura, da arbusti oleosi coltivati in zone desertiche”. Eni ha sottoscritto “sette accordi in Africa e stiamo già importando dal Kenya” con evidenti ricadute anche per il territorio e le comunità locali: il progetto dà lavoro a quasi 100mila famiglie e “produce olio per le bioraffinerie di Venezia e Gela”. Dopo anni di test “possiamo usare questi biocarburanti al 100% sui motori euro 4, euro 5 ed euro 6”. E “sono complementari a tutta la crescita dell’auto elettrica”, ha aggiunto infine l’AD.