SANT’ARPINO. “Mi sorprende constatare che il consigliere comunale preposto allo sport non si sia esposto sulla tematica. Quali sono le intenzioni?”. È chiara la domanda del responsabile della sede di Sant’Arpino e coordinatore della provincia di Caserta di “Volt Italia”, Aniello Di Santillo, nei confronti del consigliere preposto allo sport ed il suo attivismo per l’ambito sportivo.
“Lo sport dovrebbe essere oggetto di crescita programmatica e fulcro di formazione culturale – dichiara Di Santillo -. In un periodo come questo, di forte ripresa dalla pandemia, è fondamentale promuoverlo, non solo per la salute fisica, ma anche mentale di tutti i cittadini. Dal mio canto, farò il possibile affinché le istanze legate alla valorizzazione della cultura sportiva possano essere accolte”.
Da Dottore in scienze Motorie, Aniello Di Santillo ha sempre cercato di divulgare i valori dello sport: “Non vuol dire semplicemente mettere in moto corpo e cervello, ma imparare a vivere con gli altri ed a rapportarsi col prossimo, evitando contesti dannosi soprattutto per i giovani. Non tutti hanno la possibilità di praticare sport, pertanto sarebbe bello creare un calendario annuale ricco di iniziative e di proposte fruibili da tutti. Io, insieme alla mia associazione Culture Space, siamo riusciti a regalare un mese gratis di sport per tutti i ragazzi dai 5 ai 18 anni. Perché questa mobilitazione non parte dal consigliere comunale con delega allo sport? Nel nostro paese ci sono associazioni sportive che danno lustro alla nostra comunità. Sarebbe bello valorizzarle a pieno, creando un tavolo di concertazione con tutti coloro che divulgano lo sport. Dopo anni di assenza, è tornato anche il calcio, che rappresenta la storia di Sant’arpino, ed è davvero triste assistere inermi allo scempio del campo sportivo. Vogliamo parlare di Ludi Atellani?E’ ormai chiuso da mesi. All’ingresso della Vasca di Castellone, possiamo trovare scarpe di vario tipo gettate qua e là a fronte dell’indifferenza generale. Servono delle risposte concrete”.
Il 24enne vuole chiarezza: “La gente ha bisogno di capire e sapere le cose come stanno. Gli altri comuni atellani sono riusciti a creare addirittura un planning per le persone più anziane. A loro, ad esempio, è rivolta la pratica della ginnastica dolce. Cosa abbiamo in meno rispetto agli altri comuni? Perché non possiamo essere anche noi portavoci di una cultura che vede nello sport una formazione sociale e culturale?”.