Il prezzo oro torna ad essere oggetto di interesse sui mercati azionari dopo che le banche centrali hanno aumentato le proprie riserve auree con acquisti record.
Un fatto che unito agli investimenti fatti da privati, che sempre più apprezzano i lingotti da poter detenere e monetizzare senza intermediari anche presso attività come questo compro oro Firenze, potrebbe far aumentare il valore dell’oro innescando un nuovo rally al rialzo.
A guidare gli acquisti delle banche centrali ci sono paesi come l’Uzbekistan che nell’ultimo mese ha portato gli acquisti di questo anno a quota 37 tonnellate.
Anche la banca turca nell’ultimo mese ha acquistato circa 9 tonnellate portando il valore degli acquisti di questo anno a più di 100 tonnellate con le quali le riserve auree turche salgono a quasi 500 tonnellate.
Ma gli acquisti di oro dell’ultimo trimestre, e non solo, sono ben superiori a quelli effettuati da queste due banche centrali.
Il World Gold Council ha rendicontato quasi 400 tonnellate di oro fra luglio e settembre ma buona parte di questi acquisti non stati dichiarati ufficialmente dai paesi che li hanno acquistati.
Come accade spesso i sospetti sono ricaduti sulla Cina, non solo per l’enorme potenziale di acquisto che detiene le banche di centrali di questo paese ma anche per la fama che alcune banche cinesi si sono fatte con il tempo di tenere nascoste le proprie operazioni.
Nonostante ciò non c’è certezza su quali siano le banche centrali che stanno aumentando le proprie riserve auree.
Anche perché le operazioni di depistaggio nel settore finanziario sono spesso una delle migliori strategie per portare a termini operazioni economiche più vantaggiose.
Il prezioso metallo giallo è un bene rifugio accettato da tutti e rappresenta l’ultima difesa possibile contro i pericoli delle crisi economiche ed i rischi dell’inflazione.
Un ruolo quanto mai attuale in un mondo economico finanziario dominato oggi più che mai dall’incertezza del futuro.
Non si deve dimenticare che la stessa pragmatica bance centrale tedesca fece rimpatriare entro i propri confini le proprie riserve auree appena in tempo prima dell’inizio del lockdown del 2020.