Alessandro Benetton ha partecipato lo scorso 18 ottobre ad un incontro all’Università Parthenope di Napoli per presentare la sua autobiografia “La Traiettoria”.
L’intervento di Alessandro Benetton all’Università Parthenope
“Ognuno di noi è quello che fa quando ci succede qualcosa, quando prende coscienza di qualcosa. Il vero progresso è uscire continuamente dalle zone di comfort”. Lo sa bene Alessandro Benetton, fondatore di 21 Invest e oggi Presidente di Edizione, ritornato a guidare la holding dopo aver intrapreso un percorso alternativo a quello della famiglia. Iter che l’imprenditore ha provato a raccontare lo scorso 18 ottobre durante un incontro promosso dall’Università Parthenope di Napoli per presentare l’autobiografia “La Traiettoria”. L’evento, tenutosi presso Villa Doria d’Angri, è stato organizzato dall’Ateneo in collaborazione con Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriali nell’ambito del Contamination Lab. Il libro, edito da Mondadori e pubblicato la scorsa primavera, nasce dalla volontà dell’imprenditore di trasmettere le proprie esperienze alle nuove generazioni. Un progetto nato alla soglia dei 50 anni dalla lettura di vecchi temi scolastici: “Per la prima volta nella mia vita ho voluto guardare indietro, fare una sorta di bilancio – ha spiegato Alessandro Benetton – Ho ricordato che mi piaceva molto scrivere e ho iniziato a compilare una sorta di diario privato. Un giorno un mio collaboratore ha letto i miei appunti e, dopo molta insistenza, mi ha convinto a farne un libro motivazionale”.
Alessandro Benetton: “Zona di comfort? Il rischio è diventare autoreferenziali”
Nel libro Alessandro Benetton dà ampio spazio ai momenti più difficili e agli insuccessi, dagli iniziali intoppi negli studi al complesso rapporto con la famiglia e soprattutto con il suo cognome. “Ho avuto un padre grandissimo, un esempio di uomo con una grande visione e con un grande senso di responsabilità – ha raccontato l’imprenditore agli studenti e ai giovani industriali presenti in sala – Mia mamma, invece, è sempre stata una figura fin troppo avvolgente, che mi ha rimandato tante emozioni e dato troppo affetto che, a volte, può far male”. Ma è proprio grazie a queste difficoltà che Alessandro Benetton ha trovato l’ispirazione per migliorarsi e trovare la propria traiettoria: “La mia vita è partita dalle cose che non hanno funzionato e questo ha provocato dei cambiamenti. I migliori passaggi si hanno quando c’è stata discontinuità e bisogna cambiare mettendosi in gioco ogni giorno”. Per avere successo è necessario uscire continuamente dalla cosiddetta zona di comfort: “È il vero nemico di un’impresa e del successo – ha concluso l’imprenditore – perché restando nell’area di comfort il rischio è di diventare autoreferenziali”.