Nonostante sanzioni e annunci di sanzioni, di fatto i Paesi dell’Unione Europea hanno continuato ad acquistare gas russo in una forma o in un’altra. Belgio, Spagna e Olanda, ad esempio, sono fra i clienti principali del gas naturale liquefatto (GNL), mentre altri comprano gas da Paesi terzi che comunque forniscono combustibile russo. Chi invece ha fatto grosse scorte durante l’estate, ora ha buone prospettive di riuscire ad arrivare alla fine dell’inverno, Danimarca e Germania in primis. Ma a costo di restrizioni e continui inviti alla cittadinanza affinché non sprechino il combustibile. A Berlino, poi, ammettono di non essere in grado di affrancarsi da questa dipendenza prima del 2026.
E tutti hanno subito le stangate dei prezzi alle stelle, al punto che qualche giorno fa la Commissione Europea ha approvato una tranche da 100 milioni di euro a favore dell’Austria. La finalità è di aiutare a calmierare i prezzi e a trovare soluzioni per consumare meno elettricità. Purtroppo i Paesi “amici” da cui acquistare al posto della Russia, come Norvegia e USA, non sono particolarmente orientati a fare prezzi di favore alla UE. E con la beffa di vedere Mosca aumentare ancora la produzione e l’esportazione. I suoi progetti di sfruttamento dei giacimenti in Siberia, infatti, vanno avanti, seppure fra molte difficoltà dovute all’abbandono di alcuni partner occidentali. Ma i partner asiatici, giapponesi in primis, sono rimasti con il loro capitale e le tecnologie. E come detto, gli europei acquistano comunque GNL dalla Russia. La Novatek infatti ha visto crescere il suo export del 6,3% nel 2022 e Gazprom punta a raddoppiare la produzione degli impianti della Sakhalin-2. E i progetti nella Siberia nord-occidentale vanno avanti, con la Novatek che ha scoperto un nuovo giacimento, denominato Girya. Il nome viene da quello di uno dei co-fondatori della compagnia, il geologo Viktor Girya.
Fonte: https://strumentipolitici.it/leuropa-che-vuol-boicottare-il-gas-russo-alla-fine-lo-compra-lo-stesso-e-ci-rimette-pure/