Definito “macellaio 3.0” è da sempre attento alla tradizione col suo brand “Trippicella”
Nella categoria “maestro del gusto”, l’imprenditore Antonio Di Sieno, in arte “Trippicella” è stato nominato “Ambasciatore doc Italy per la carne – Campania”. L’investitura è avvenuta a Roma, nella Sala della Protomoteca del Campidoglio, dove si è svolta la decima edizione della manifestazione organizzata dall’Associazione Nazionale Doc Italy – Viaggio Attraverso le Eccellenze.
L’obiettivo di questo importante riconoscimento, è quello di valorizzare figure di grande spessore in ogni settore del Made in Italy, dal management all’imprenditoria, dalla cultura allo spettacolo, dal clero alla diplomazia, dalla comunicazione all’arte, fino ad arrivare ai grandi maestri del gusto, la categoria in cui è rientrato “Trippicella”.
«Gli “Ambasciatori Doc Italy” sono insigniti di questo riconoscimento, per il loro amore patrio e per l’impegno con cui svolgono il proprio lavoro, ognuno nel settore di competenza. È stato dunque un grandissimo onore aver ricevuto l’ambito premio per l’attività di macellaio che svolgo da anni a Sant’Anastasia, grato che questa istituzione abbia puntato un faro su un antico mestiere come il mio», ha commentato Di Sieno.
Quarta generazione di macellai, è un giovane professionista specializzato in commercio e lavorazione delle carni pregiate dal Mondo. È titolare di “Trippicella”, azienda nata nel 1940, che distribuisce tagli di prima qualità nelle più importanti città italiane.
È stato definito macellaio 3.0 perché capace di coniugare tradizione e innovazione. Tre le sue “invenzioni” c’è il Rosso Vesuviano, ossia allevare un maiale allo stato brado sulle pendici del Parco Nazionale del Vesuvio secondo l’antica tradizione vesuviana. Mentre in tema hamburger ha creato quello d’oro con carne di Wagyu da mille euro al chilo, la risposta italiana alla bistecca d’oro di Salt Bae, e quello di Simmental, con la razza di bovino originaria della valle Simme in Svizzera che non ha nulla da vedere con la carne in scatola. Per non dimenticare la “Meat innovation” per il recupero della carne di scarto come la coppa di testa, la matrice e il ventre.
Oggi “Trippicella” continua a studiare e a inventare, coniugando in modo sorprendente, tradizione e innovazione, preservando sempre la genuinità.