L’Unione Industriali di Napoli fa i conti con le dimissioni di Gianni Lettieri, imprenditore alla guida di Atitech nonché ex Presidente dell’associazione: “L’Unione? Non è più una casa comune”.
Gianni Lettieri abbandona Palazzo Partanna: “Non si tratta di un gesto contro le persone”
Prosegue il caos nell’Unione degli Industriali di Napoli. Dopo il passo indietro di esponenti di spicco come Ambrogio Prezioso, Paolo Graziano e Luca Moschini, anche il Presidente di Atitech Gianni Lettieri ha annunciato le dimissioni e si è chiuso alle spalle le porte di Palazzo Partanna. L’imprenditore napoletano, l’unico a guidare l’Unione per sei anni consecutivi (2004-2010), ha parlato di “una decisione meditata a lungo e presa in modo sofferto avendo dedicato all’associazione tempo e impegno per dare risposte ai problemi degli imprenditori e del territorio”. La crisi dell’Unione prende il via con l’espulsione del Vice Presidente Francesco Tavassi, reo secondo i vertici di aver dato vita con la costituzione di Est(ra)Moenia ad un’associazione di imprenditori in netto contrasto con le linee ufficiali. Una presa di posizione che ha innescato una faida interna e le conseguenti dimissioni a pioggia: “Non si tratta di un gesto contro le persone – ha sottolineato Gianni Lettieri – semplicemente, non mi riconosco nel modello e nella visione che l’Unione vuole imporre”.
Gianni Lettieri: “Imprese deluse, Unione deve essere casa comune”
Le problematiche sorte negli ultimi mesi, complici le tensioni per le prossime elezioni del Presidente, sono alla base della “crescente disaffezione” delle imprese e dei suoi associati che, commenta Gianni Lettieri, non pagano l’Unione per assistere a “liti incomprensibili e allontanamenti arbitrari”, ma per ottenere servizi, supporto di fronte alle sfide che attendono il territorio e “per esprimere le proprie opinioni in una casa davvero comune”. Non manca la stoccata su quella che l’imprenditore ha definito una situazione paradossale, ossia la presenza di un unico candidato ufficiale alla futura Presidenza dell’Unione: “Dopo l’interregno di un presidente poco rappresentativo della realtà locale – spiega Gianni Lettieri – mi sarei aspettato un esponente del mondo manifatturiero per il rilancio della nostra industria e dell’occupazione”.