La “ricetta” del Gruppo Stilmarmo per accelerare sulla sede distaccata del Politecnico di Bari. Alfonso Masselli: “Una svolta per l’intera Capitanata”
Apricena, seconda Capitale italiana del marmo dopo Carrara, preme sull’acceleratore della svolta.
A farlo in maniera decisa è il gruppo industriale “Stilmarmo”, da sempre impegnato nella valorizzazione della “Pietra di Apricena” in tutto il mondo (da ultimo a Riyadh, presso il cui stand ha ricevuto la visita istituzionale dell’Ambasciatore d’Italia in Arabia Saudita, Roberto Cantone, ed ora in volo per Izmir, in Turchia, dove, dal 26 al 29 aprile, si riunirà a Fuarizmir l’industria mondiale della Pietra naturale).
Alla luce del recente accordo di collaborazione tra il Comune di Apricena e il Politecnico di Bari (con cui la Stilmarmo condivide da tempo importanti progetti di ricerca e sviluppo), per l’azienda pugliese bisogna compiere un passo ulteriore: assegnare in tempi brevi al Politecnico barese una struttura idonea per l’attuazione dell’accordo, che non riguarda soltanto i “corsi master” (di prossima attivazione ad Apricena) ma anche attività di ricerca.
“A parer nostro – dichiara Alfonso Masselli, responsabile delle relazioni esterne della Stilmarmo – detta struttura, quanto a ubicazione, funzionalità e bellezza, coincide con ‘Casa Matteo Salvatore’ (attualmente adibita a luogo di mostre ed eventi), che, col Politecnico di Bari, diventerebbe una prestigiosa ‘Cittadella Universitaria’, in un contesto recentemente riqualificato dall’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Antonio Potenza, il quale – va riconosciuto – ama le cose belle e ben fatte. A breve, infatti, avvierà i lavori di riqualificazione anche dell’intera villa comunale, a due passi da ‘Casa Matteo Salvatore’ (dove i futuri studenti del Politecnico di Bari potranno, quindi, intrattenersi), il cui incantevole progetto sarà illustrato alla cittadinanza il prossimo 5 maggio”.
“L’accordo Comune di Apricena-Poliba non riguarda soltanto i ‘corsi master’ – dal Gruppo Stilmarmo fortemente caldeggiati, aggiunge Masselli – e questi ultimi non sono fatti soltanto di didattica ma anche e soprattutto di sperimentazione. Ed è proprio ciò su cui Apricena dovrà puntare (se vuole realmente innovarsi), trasformando ‘Casa Matteo Salvatore’ in un ‘Centro Tecnologico di Ricerca’ all’avanguardia, al pari del ‘FabLab’ di Bitonto. Perché – ove non fosse chiaro – l’obiettivo che la comunità di Apricena dovrà darsi è quello di farvi decentrare un’offerta formativa universitaria completa (com’è giusto che sia per una città che risulta essere la seconda capitale italiana del marmo)”.
“Pensiamo essenzialmente a due facoltà universitarie: architettura e ingegneria mineraria. Aziende e università dovranno interagire sempre di più. A volerlo è il mercato globale, che, come Stilmarmo, conosciamo abbastanza bene. Queste due facoltà consentiranno di dare risposte concrete alle esigenze provenienti dal mondo del lavoro e delle professioni, fortemente competitivo. Il settore marmifero di Apricena, per affrontare le grandi sfide globali che ci attendono, ha urgente bisogno di figure professionali altamente specializzate in loco”.
“Una sede distaccata del Politecnico di Bari (il primo politecnico del sud d’Italia e tra i migliori d’Europa) farebbe cambiare totalmente volto alla città di Apricena e creerebbe nuove economie di scala e nuova occupazione stabile a vantaggio di tutta la provincia di Foggia”, conclude il responsabile delle relazioni esterne dell’azienda pugliese.