Il MSP : denuncia la repressione del Polisario contro i sahrawi a Tindouf
Sabato 29 aprile 2023 a Tindouf il Sahrawi Movement for Peace (MSP) ha denunciato
l’intervento del Polisario, terminato con colpi di avvertimento e l’arresto di almeno
una decina di manifestanti che protestavano contro il sequestro di carburanti da parte
dei vertici del Polisario, l’arresto di manifestanti sono stati trasferiti nel carcere di
“Dheibiya”.
Tuttavia, la campagna di repressione scatenata dal Fronte Polisario dopo le
manifestazioni contro la corruzione di questa settimana da parte di gruppi di giovani
nei campi profughi continua.
Inoltre, la polizia del Polisario ha arrestato Mohammed Salem uld Souid e lo ha
portato in un luogo sconosciuto. Secondo la testimonianza dei parenti, Souid è stato
intercettato da una pattuglia militare mentre si recava a Tindouf con sua moglie. È
stato allontanato con la forza dal veicolo, lasciando la donna sola in mezzo alla strada,
il giovane, cittadino spagnolo, comparso giovedì 27 aprile 2023, sulle reti
denunciando corruzione e traffico illecito di carburante accanto alle autocisterne
immobilizzate dai manifestant.
Si precisa che i campi profughi sono stati teatro di numerose manifestazioni e proteste
contro la leadership del Fronte Polisario, denunciando le restrizioni e le misure contro
la libera circolazione, nonché la corruzione che affligge l’organizzazione in tutte le
sue strutture.
Le autorità controlla in maniera dura la principale sede amministrativa del Polisario
nelle vicinanze della città algerina di Tindouf. Il Fronte Polisario non ha smesso di
intervenire per disperdere gruppi di giovani che manifestavano a Rabbouni, sede
amministrativa dell’organizzazione situata a una trentina di chilometri a sud-est
della cittadina algerina di Tindouf. Questi giovani si erano riuniti per protestare
pacificamente contro quella che chiamano corruzione nelle alte sfere.
A tal contesto, il movimento separatista ha reagito male e si è comportato in modo
aggressivo per disperderli. Anzi, hanno pagato il prezzo del loro coraggio il giorno in
cui hanno immobilizzato, all’uscita dei campi, diverse autocisterne dedicate al traffico
di carburanti verso la Mauritania.
Inoltre, per liberare le petroliere, il Polisario è intervenuto venerdì scorso aggredendo
brutalmente uno dei giovani che protestavano pacificamente, Ehnini Ould Burki
Ould Sidi Labeid, che ha ferito gravemente.
Da diverse settimane i campi profughi sono teatro di rivolte e violenti scontri con il
Polisario. Nel campo di Dakhla, gruppi di giovani hanno dato fuoco a una baracca e
ad alcuni veicoli per protestare contro la mancanza di opportunità di lavoro e gli
abusi e le restrizioni imposte dalle autorità del Polisario.
Questi fatti sono stati denunciati con veemenza dal primo segretario del MSP, Hach
Ahmed Baricalla, in una lettera al Rappresentante speciale Onu per il Sahara,
avvertendolo che era in arrivo un’ondata di repressione per mettere a tacere voci
critiche e proteste nei campi di Tindouf dove non ce l’abbiamo più con la leadership
del polisario e con chi viene lì, per fare un nuovo passo tirannico nel suo dettame
contro i sequestrati in questi campi della vergogna e che sono sotto l’egida
dell’Algeria.
Inoltre, i carburanti sono offerti dall’Algeria per coprire la vita quotidiana del
Polisario. Si può anche dubitare della destinazione di questi carichi che sicuramente
finiscono nei serbatoi dei gruppi terroristici e dei piccoli gruppi che abbondano nelle
regioni del Sahel e di cui l’Algeria e il suo cherubino si guadagnano volentieri da
vivere.
È arrivato il momento di difendere i diritti dei sahariani e di restituire loro la dignità
da parte dei separatisti del Fronte Polisario, Il processo deve essere più trasparente e
democratico, trovando soluzioni accettabili e compatibili con gli standard
internazionali e con i diritti umani. Le voci delle donne e degli uomini locali devono
essere ascoltate. Le azioni del Polisario hanno ricevuto da sempre la benedizione
dell’Algeria, che dà ospitalità ai leader del gruppo separatista e a molti profughi
sahrawi, l’Algeria sembra intenzionata a trattenere i sahrawi nei campi, ma la
situazione è simile a un vulcano che potrebbe eruttare a causa della situazione
disumana e la violazione dei diritti umani a Tindouf sotto il controllo dei Generali
dell’Algeria.
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