Alfonso Masselli: “Doveroso celebrare le origini del popolamento europeo. Si accorcerebbero le attuali distanze culturali”
“Cambiare il nome Europa con quello di Apricena e chiamare apricenesi gli europei non sarebbe neppure lontanamente immaginabile, ma candidare la città di Apricena alla lista dei patrimoni dell’umanità è il minimo che si possa fare, considerato che proprio ad Apricena sono state rinvenute le tracce del più antico uomo europeo, risalenti a un milione e mezzo di anni fa”.
A dichiararlo è Alfonso Masselli, responsabile delle relazioni esterne dell’apricenese Stilmarmo (noto gruppo industriale da sempre impegnato nella valorizzazione a livello mondiale della “Pietra di Apricena”), che, con una nota indirizzata alla Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, ha lanciato la proposta di candidare la seconda capitale italiana del marmo (dopo Carrara) a patrimonio mondiale dell’Unesco.
La prima segnalazione di fossili continentali nell’area delle cave di Apricena, da parte di paleontologi olandesi, risale ai primi anni ’70 del secolo scorso. Successive campagne di studio e recupero sono state condotte da ricercatori delle Università di Firenze e di Roma “La Sapienza” e, in anni più recenti, delle Università di Torino e Ferrara. Le ricerche degli ultimi anni hanno portato all’inatteso ritrovamento di manufatti prodotti dall’uomo preistorico all’incirca 1,5 milioni di anni fa.
Il sito archeologico “Pirro Nord” di Apricena (in provincia di Foggia) oggi rappresenta la più antica testimonianza dell’arrivo dell’uomo preistorico in Europa, uomo che troviamo circa 1,8 milioni di anni fa alle porte dell’Europa, in Georgia, e successivamente in Italia, Francia e Spagna.
Nel sito apricenese sono stati ritrovati i prodotti dell’attività strumentale dell’uomo preistorico: alcune “schegge” in selce, dal margine molto tagliente, probabilmente utilizzate per il trattamento delle carcasse animali, e dei “nuclei” (blocchi di materia prima da cui venivano staccate le “schegge” tramite la percussione con un ciottolo in pietra dura) che consentono di testimoniare come l’uomo preistorico fosse già in possesso di un comportamento tecnologico complesso.
La presenza dell’uomo in questa epoca ad Apricena avvalora l’ipotesi di un suo arrivo da Est, attraverso il cosiddetto Corridoio Levantino, e non dall’Africa nord-occidentale, come fino a qualche tempo fa si riteneva sulla scorta dei fossili spagnoli, di apparente derivazione nordafricana.
Della scoperta si sono occupate le più prestigiose riviste scientifiche, tra cui la tedesca “Naturwissenschaften” e l’edizione italiana “National Geographic”.
“Tutto il mondo deve sapere dove ebbe inizio il popolamento dell’Europa. Con l’auspicata iscrizione del sito archeologico ‘Pirro Nord’ nella lista propositiva nazionale (con cui si avvia la candidatura di un bene a patrimonio mondiale dell’Unesco), Apricena sarà meta di studio e turismo internazionale e, per l’effetto, si accorceranno le attuali distanze culturali tra gli Stati europei. Stilmarmo farà la sua parte ad ogni livello” conclude il responsabile delle relazioni esterne dell’azienda pugliese.