Soundsick – Epigram (Accannone Records)
https://open.spotify.com/album/1cB0K9YlNfUtmPOhqhCVbX?si=-suONp4gQ3u6rM4tGSVpog
Apro il documento che accompagna la ricezione del disco (rigorosamente con un link del cazzo che come sempre appiattisce i sicuri sforzi che la band e lo staff, in questo caso notevole di fonici del suono e masterizzatori di grido come Versari, che diventa piatto ascolto, liquido) e vedo una lunghissima lista di concorsi vinti da questa band. E fin dal primo ascolto, nonostante il link del cazzo per lo streaming, mi rendo conto di avere davanti una band che macina musica a 200 all’ora. Una band che è una macchina da guerra. Un monolite sonoro che gira a mille come una Ferrari appena uscita dalla fabbrica. Gente con i controcoglioni, per dirla senza fare giri di parole, questi Soundsick. E mi immagino dal vivo la sberla in faccia che potrebbero dare a chi si potrebbe degnare di alzare il culo, staccarsi da tik tok, IG e cacate varie, entrare in un club e farsi inondare dalla musica PERFETTA dei Soundsick. Sì, perfetta. Riff da urlo, incroci di chitarra da band di caratura internazionale. E invece, intanto che mi ascolto chiaramente a massimo volume questo disco, ben fatto, ben registrato (si capisce che lo è, nonostante il link del cazzo in streaming), mi viene un grosso dubbio…anzi quasi una certezza. Che grazie al magma digitale di “sputi fai” e tutti gli altri parassiti digitali che sono i digital stores, e grazie all’elettroencefalogramma piatto della maggior parte degli eventuali ascoltatori, oltre che dei pennivendoli dei locali, questa band la ascolteremo in pochi, avranno poche chances di suonare dal vivo. Spero con tutto il cuore che tutto questo non si avveri e che questa mia recensione sproni qualcuno a condividere il link di sputi fai.
Angelo Tomasello