Il portale finanziario americano Bloomberg ha ospitato un lungo articolo del giornalista e scrittore britannico Max Hastings. In questo pezzo, l’ex caporedattore del Daily Telegraph spiega quali problemi sta affrontando l’industria bellica del blocco euroatlantico, Stati Uniti ed Europa occidentale in particolare. Il futuro della difesa NATO a livello di equipaggiamenti non è roseo.
Dal summit di Vilnius parole vuote
Il recente vertice NATO tenutosi in Lituania ha prodotto secondo Hastings una gran quantità di belle parole e di allettanti promesse, che però sono piuttosto vuote e irrealizzabili. A Zelensky per tenerlo buono hanno detto che forniranno tutto il necessario richiesto, ma non è qualcosa di attuabile dall’oggi al domani. Tralasciando che i partner occidentali hanno pesantemente redarguito il presidente ucraino per essere incontentabile e ingrato, anche volendo gli Stati membri possono fare poco. Purtroppo le buone intenzioni non bastano ad allestire da capo un intero esercito e a riarmare un continente. Gli arsenali degli eserciti NATO sono quasi vuoti. I governi non vogliono certo disfarsi di tutto per darlo a Zelensky, anche se i discorsi politici vogliono convincere gli ucraini del contrario.
Gli ostacoli oggettivi e quelli politici
Vi sono degli ostacoli sulla strada del riarmo euroatlantico. Dopo anni di tagli, riorganizzazioni e privatizzazioni, a cui si aggiungono i rincari delle materie prime problemi sono diventati strutturali. In altre parole, produrre grosse quantità di munizioni è qualcosa di costoso e lungo. Alcuni governi, poi, sono restii a impegnare budget e reputazione per avviare la macchina produttiva e militarizzare il proprio Paese. Hastings invita i leader europei ad avere coraggio e a lanciarsi in dispendiosi progetti di riarmo, ma è conscio della riluttanza dei politici e dei cittadini. Fonte: https://strumentipolitici.it/bloomberg-leuropa-sta-promettendo-allucraina-armi-che-non-puo-produrre/