Dal degrado del legno a quello della plastica il passo è breve: solo che in quest’ultimo caso si ottengono solo benefici e non danni. Se da un alto i funghi del legno portano a un lento ed inesauribile consumo di questo materiale con l’inevitabile ricorso a tecniche di disinfestazione tarli, dall’altro la natura ci fa scoprire dei funghi da cui potrebbe arrivare un grosso contributo al problema smaltimento della plastica.
Ebbene, dallo Sri Lanka un gruppo di biologi ha scoperto che alcuni funghi in grado di abbattere la lignina degli alberi, un forte polimero naturale, sono capaci anche di degradare un potente polimero artificiale come il polietilene.
Ciò è stato possibile grazie ad un esperimento, ovvero mettendo fogli di plastica in bicchieri con funghi e plastica e legno in altri, mantenendoli a una temperatura di 30° C per 45 giorni. Successivamente, i ricercatori hanno scoperto che quando i funghi decompongono il legno, la lignina si trasforma in anidride carbonica, la quale liberandosi nell’aria ne alleggerisce il peso. In tal modo, sono arrivati alla conclusione che tutti i tipi di funghi, mediante questo meccanismo, decomponevano il foglio di plastica.