Casoria – Consorzio cimiteriale: dopo i falsi dossier di Salzano spunta l’accordo con Mauro Muto

Casoria – Consorzio cimiteriale: dopo i falsi dossier del presidente Salzano spunta  l’accordo con Mauro Muto per la corsa allo scranno del cimitero. Ma dimentica che sulla testa di Muto pende  una  denuncia  alla Corte dei Conti per danni erariali attinente priprio le Arciconfraternite. Tant’è che fu anche oggetto di diffida e messa in mora per interrompere i termini di prescrizione.   Dopo i falsi dossier  contenenti tanta aria fritta, Salzano ormai alle strette avrebbe chiesto aiuto all’ex presidente del consorzio Mauro Muto che tanto fece parlare di sé quando per un monumento al cimitero si scaglio contro l’allora ex direttore Salvatore Graziuso.  Basta guardare i social per capire che Salzano, molto probabilmente impaurito che la Procura inizi a fare luce  su incarichi elargiti ad amici, associati e colleghi di studio con l’istituzione di contenziosi milionari  come denunciato dal consigliere dimissionario Michele Bruno, abbia “ingaggiato” l’ex sindaco di Casavatore Mauro Muto  del Pd per farlo indicare all’interno del luogo santo e tutelare così  il “sistema Salzano” ed evitare che emergano spiacevoli interessi. Un sistema che va avanti dal 2021 quando appena  nominato dall’allora ex sindaco Vito Marino,  non esitò anche in quel caso a silurare l’amministrazione. Insomma una finta crociata contro il consorzio, sollevata dallo sfiduciato Salzano attraverso una lettera infuocata inviata a destra e a manca ma che nel merito pare aver sollevato solo tanto fumo trasformando procedure amministrative in irregolarità. Tanto che come abbiamo precedentemente scritto, il critico Vittorio Sgarbi leggendo la nota (e) di Salzano, senza ombra di dubbio l’avrebbe definita un falso d’autore, una crosta. Considerato che Salzano prima ancora che da presidente (rappresentante legale) in quota Arzano, ha ricoperto il ruolo di consigliere consortile e le cose incongruenti fatte emergere, sarebbero state tutte nella sua piena conoscenza. Incongruenze fatte emergere (chissà perché!) solo dopo il suo defenestramento. Insomma, il Presidente sarebbe non solo omissivo ma addirittura avrebbe consentito il perpetrarsi di reati. Le strani lettere in cui Salzano ha annotato principalmente le cose fatte, sono servite più per gettare fango sui sindaci dei tre comuni e consiglieri consortili rei di aver voluto fermare la sua opera di ripristino della legalità anche se a molti è parso un modo per coprire i suoi fallimenti. Insomma, Salzano che starebbe anche dialogando con il centrodestra in città e l’associato Muto,  starebbero navigando non solo contro l’amministrazione ma starebbero tentando di destabilizzare l’intera maggioranza.

Domenico Paglietta