Ricky L – “Born Again” (Babylonia): i 4 remix firmati UMM

Il 16 febbraio ’24 escono su UMM quattro nuovi remix di un vero inno dance: “Born Again” di Ricky L Feat. Mick. La nuove versioni sono queste: House Device & Gianluca Motta remix; Dr. Space, Dader remix, Little Nancy Remix, Visnadi Remix e sono pronte a far ballare di nuovo il mondo. 

Per tutti gli appassionati di house e per tutti coloro che amano ballare, il brano viene spesso chiamato semplicemente “Babylonia”, visto che il potente testo ripetuto da Mick si conclude citando gli abitanti della mitica città… Abbiamo incontrato Ricky L, che ci ha raccontato com’è nato una canzone unica unico.

Che stai facendo di bello in questo momento dal punto di vista musicale e personale? Serate, produzioni quello che vuoi…

Continuo ad essere un dj. Sono resident al The Circle di Perugia ma suono anche in giro. Ho vari progetti musicali fra i quali “Hear & Now” e mi occupo di sound design per podcast.

Come è nata “Born Again (Babylonia)”? 

È nata suonando un timpano con l’Akai MPC. Questo mi ha suggerito la progressione armonica del brano. Lo montai senza sequencer e tutto squantizzato, mandando il pezzo in play e attivando e disattivando le tracce con l’MPC. 

Cosa pensi dei nuovi remix UMM di quello che è ancora oggi un vero inno house? 

Fiero e felice che dopo 19 anni ancora venga remixato e che esca con un’etichetta che ha fatto la storia della musica dance e che mi auguro che continuerà a farla.

Ci racconti quali sono le tue radici musicali? 

Sono da sempre un onnivoro musicale. Rifiuto il concetto di genere e di musica bella o brutta. Per me esiste solo musica che capisco e musica che cerco di capire senza alcun pregiudizio.

Come ti presenteresti come artista a chi non ti conosce? 

Come un profondo amante e studioso della musica con un infinito bisogno di condividerla.

Come vedi l’attuale panorama discografico e musicale? 

Da quando la musica è “gratis” e alla portata di tutti, l’impoverimento è stato inevitabile. Per fortuna non bastano 5 vite per scoprire ed ascoltare tutta quella che esiste.

A che punto ti senti della tua carriera, che senz’altro è cambiata dopo “Born Again”?

Sempre all’inizio, sempre con la stessa voglia.

Ci dici quali sono gli artisti musicali più importanti per te e perché?

Troppi per sceglierne alcuni. Se proprio devo, ne sceglierei uno su tutti, che mi ha letteralmente cambiato la vita: Keith Jarrett.

Che consigli daresti a un giovane che sogna di fare il dj e/o il produttore?

Di ascoltare qualsiasi tipo di musica senza alcun pregiudizio e di studiare sempre senza mai fermarsi.