Li utilizziamo quotidianamente, eppure molti di noi non sanno né quali sono i componenti da cui sono composti i rubinetti, né qual è il loro funzionamento. Lo spiegano gli esperti di Rubinetteria Design, azienda italiana con oltre 40 anni di esperienza nell’ambito della termoidraulica e dell’arredo bagno.
Milano, 2024 – Siamo così abituati ai comfort da non renderci conto che tanti oggetti che abbiamo sotto gli occhi ogni giorno nascondono, in realtà, tanti segreti. Prendiamo, per esempio, i rubinetti: quanti di noi sanno come sono fatti e come funzionano? Per questo gli esperti di Rubinetteria Design, azienda italiana che vanta un’esperienza quarantennale nel settore dell’arredo bagno e della termoidraulica, hanno scelto di condividere alcune nozioni di base circa i componenti e il funzionamento dei rubinetti.
Una prima curiosità sui rubinetti che vediamo nelle nostre case moderne è che essi hanno una storia molto antica: dispositivi simili erano già utilizzati in epoca romana, anche se costruiti in maniera un po’ diversa rispetto a quelli attuali. Riguardo a questi ultimi, si distinguono innanzitutto due tipi di rubinetteria: idrosanitaria, che è quella presente nelle case ed è sottoposta a verniciatura e a processi galvanici, e grezza, impiegata prevalentemente nell’industria.
I moderni rubinetti che si trovano nelle nostre case, realizzati per la maggior parte in ottone cromato, sono detti “a vitone”, denominazione che deriva dalla valvola di ottone che rappresenta uno dei loro componenti principali. Un disco di gomma funge da otturatore e, girando la manopola, subisce una pressione che regola il flusso dell’acqua.
I rubinetti tradizionali funzionano secondo un principio meccanico, che prevede cioè un’azione manuale da parte di chi li utilizza. Nel momento in cui viene aperto il rubinetto, l’acqua viene trasportata, tramite un’apposita tubatura, dal serbatoio in cui è conservata fino alla bocca del miscelatore, che eroga un getto la cui potenza varia a seconda della regolazione impostata. In questo caso, diversamente da quanto accade con i rubinetti automatici, è l’utente che deve interrompere il flusso dell’acqua, così da evitare inutili sprechi.
I rubinetti con miscelatore elettronico, presenti ormai anche in molte abitazioni, sono invece dotati di un sensore, una fotocellula che registra il movimento delle mani e attiva il getto d’acqua, che in questo caso è a pressione e temperatura costanti.