La World Vapers’ Alliance commenta il divieto di fumare e di svapare nei luoghi pubblici che è stato recentemente annunciato dalle città di Milano e Torino.
Questa controversia deriva dal fatto che l’aerosol delle sigarette elettroniche contiene nicotina che può essere assorbita dai passanti, ma non contiene sostanze cancerogene come il fumo di tabacco. A parte il fatto che la nicotina è relativamente sicura, ricerche hanno dimostrato che “chi è vicino a un ‘vaper’ inala una quantità di nicotina 100 volte inferiore a quella di un fumatore passivo (…) livelli trascurabili che escludono l’esistenza del vaper passivo”. Questa differenza tra sigarette tradizionali e sigarette elettroniche rende scientificamente insensato un confronto in termini di regolamentazione degli spazi aperti. Di conseguenza, diversi gruppi di attivisti per la riduzione dei danni del tabacco e di utilizzatori di vaporizzatori hanno chiesto l’abrogazione del divieto di Torino e la messa in atto di un regolamento che tenga conto di queste differenze.
In questo senso, Alberto Gómez Hernández, Policy Manager della World Vapers’ Alliance, spiegava che: “Il fumo e il vaping sono completamente diversi e dovrebbero essere regolamentati come due soggetti diversi. È del tutto assurdo equipararli quando si tratta di regolamentare le aree libere dal fumo e gli spazi esterni. Il vapore delle sigarette elettroniche è virtualmente innocuo per chi è vicino allo svapatore, è pertanto insensata l’idea di fumo passivo derivante dalle sigarette elettroniche”.
Queste misure, equiparando le sigarette tradizionali alle sigarette elettroniche, potrebbero scoraggiare i consumatori dal passare dalle sigarette tradizionali alle sigarette elettroniche, che si stima siano meno dannose del 95%. Su questo, Alberto Gómez Hernández aggiungeva: “queste misure saranno impossibili da applicare e scoraggeranno ulteriormente i fumatori al passare ad alternative più sicure”. Un altro aspetto di questi divieti che ha suscitato scalpore è la loro esecuzione, di cui non si conoscono ancora i dettagli.
Michael Landl, direttore della World Vapers’ Alliance, ha spiegato che queste misure sono difficili da implementare e che la loro efficacia è più che dubbia: “Queste misure rappresentano una trovata pubblicitaria mal concepita da parte del Comune, invece di misure efficaci per combattere il fumo, e potrebbero avere gravi conseguenze negative per i vapers. Nel caso dei divieti di fumo, dubito che possa essere applicato efficacemente, mentre i divieti sul vaping non hanno senso alla luce delle prove scientifiche e dovrebbero essere revocati. Nessun altro comune dovrebbe adottare queste misure insensate. ”