Claudio Descalzi porta a “I 35 anni di MF” la vision di Eni sul futuro dell’energia

All’evento “I 35 anni di MF” l’AD Claudio Descalzi ha parlato dello scenario geopolitico attuale e delle sfide per il settore energetico, sottolineando il valore del modello satellitare adottato da Eni.

Claudio Descalzi

“I 35 anni di Milano Finanza”: l’intervento dell’AD di Eni Claudio Descalzi

L’AD Claudio Descalzi, intervenuto lo scorso 23 aprile nel corso dell’evento che “Milano Finanza” ha organizzato a Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa Italiana, per celebrare i 35 anni di attività, ha sottolineato il valore del “modello satellitare” adottato da Eni. Una “scommessa doverosa”, l’ha definita l’AD di Eni in risposta alla necessità di perseguire la transizione energetica che, per quanto irreversibile, deve essere comunque sostenibile anche dal punto di vista finanziario. “I business legati alla transizione energetica rappresentano un’opportunità significativa e diventeranno sempre più rilevanti generando maggiore crescita per Eni, in termini di attività e di ritorni”, aveva spiegato l’AD Claudio Descalzi lo scorso marzo in occasione del Capital Markets Day. Ognuno dei business legati alla transizione è quindi “candidato ideale per il nostro modello satellitare, che consente di ridurre l’impegno finanziario per la crescita e di esplicitare il loro valore di mercato”. Tra questi Enilive, Plenitude, le attività di CCS e quelle sulla biochimica di cui l’AD ha parlato anche nel corso dell’evento di “MF”.

Claudio Descalzi: adottare un modello di business satellitare era una scommessa doverosa

Il modello satellitare di Eni, ha ricordato l’AD Claudio Descalzi in diverse occasioni, si basa sulla creazione di entità indipendenti che possono accedere autonomamente al mercato dei capitali per finanziare la propria crescita e mostrare il valore reale di ogni business: “È la nostra risposta al potenziale trade off che emerge tra continuare con attività più tradizionali che generano flussi di cassa elevati, ma offrono profili di crescita ridotti, o investire nei settori ad alta crescita della transizione energetica in cui possiamo generare valore significativo ma che richiedono capitale”. Lo ha evidenziato anche nel corso dell’evento dedicato ai 35 anni di “MF”: “I business delle rinnovabili, dei clienti delle bio-raffinerie, delle agri-hub, che in Eni valevano poco, con l’estrazione hanno un multiplo di 10 volte l’Ebit. Questo ha portato a una valorizzazione societaria per Plenitude di più di 10 miliardi, Enilive dovrebbe seguire lo stesso percorso e soprattutto nel 2023 ha dato per la prima volta risultati molto importanti”. Entro la fine del Piano 2024-2027, che l’AD Claudio Descalzi ha ufficialmente presentato lo scorso 14 marzo, Eni si aspetta che “i quattro principali business legati alla transizione energetica (Plenitude, Enilive, Novamont, CCS) siano pienamente valorizzati, catturando i multipli di mercato”.