Scolaresche in cava. Stilmarmo lancia il progetto “Sarò Imprenditore!”

Masselli: “Vogliamo sentir dire ai bambini che da grandi vorranno fare gli imprenditori”

«L’imprenditore – forse a causa di un retaggio culturale non del tutto superato – è visto in Italia come un soggetto poco “credibile” nelle sue querimonie, un soggetto cui poter sempre chiedere oltre ogni ragionevole limite, un soggetto cui comunque accollare oneri di ogni sorta, un soggetto “colpevole” non si sa bene di quale peccato originale» esordisce Alfonso Masselli, responsabile delle relazioni esterne del noto gruppo industriale Stilmarmo, player di spicco internazionale nel settore marmifero pugliese.

«E’ surreale ritenere che per rilanciare l’economia italiana basti ridurre sensibilmente il cuneo fiscale. Ciò potrebbe giovare alla grande e media impresa, ma non di certo alla piccola impresa, alla quale – conti alla mano – resterebbero pochi spiccioli».

«Il problema della nostra economia è essenzialmente culturale; è legislativo; è di accesso al “credito” (non solo bancario, ma anche istituzionale); è di consenso».

«Occorre, in Italia, investire su una seria politica pro impresa, soprattutto a livello locale e scolastico. Su una politica, cioè, che induca i giovani a scegliere di fare l’imprenditore (come avviene da svariati anni in Inghilterra e, da ultimo, in Spagna, ove non è raro incontrare giovanissimi, non figli d’arte, a capo di imprese di dimensioni non trascurabili)» evidenzia Masselli, ideatore, tra l’altro, del format di idee innovative TU CONTI DI PIU’.

In quest’ottica, ha lanciato il progetto “Sarò Imprenditore!” e, nei giorni scorsi, ha accolto, nelle suggestive cave di proprietà del Gruppo Stilmarmo, intere scolaresche della scuola primaria di Apricena, a cui ha illustrato le origini del secondo bacino estrattivo d’Italia (dopo quello di Carrara) e il processo di estrazione della locale Pietra famosa in tutto il mondo.

Ben quattro le classi coinvolte, tutte di quinta, accompagnate dalle insegnanti Pina Rossetti, Cristina D’Apolito, Rosanna Martello, Martina Liberato, Patrizia Galullo e Lucia Turino. Con loro anche il dirigente scolastico, Tommaso Albano.

«E’ stato bellissimo osservare lo stupore dei bambini mentre ammiravano per la prima volta le meravigliose cave di Apricena, incuriositi da tutte le fasi di lavorazione. Ma ancora più belle – racconta Masselli – sono state le loro domande di approfondimento, tra cui quella di un bambino che mi ha chiesto “perché da grandi dovremmo fare gli imprenditori”, a cui ho risposto “perché così la vostra città sarà sempre più bella e nessuno dovrà più andare via da Apricena per cercare lavoro”».

«La strada, però, è tutta in salita» precisa Masselli.

«Un rapporto della Luiss sulla “classe dirigente” – ricorda – ha evidenziato che gli imprenditori in Italia più non godono della necessaria considerazione. Tra le dieci categorie che si ritiene contino di più in Italia, gli imprenditori di medie e grandi imprese (quelli delle piccole imprese non compaiono affatto) sono all’ultimo posto».

«Sarà, quindi, un giorno di festa per la nostra economia quando, alla domanda “cosa vuoi fare da grande”, i ragazzi italiani risponderanno non solo il magistrato, il chirurgo o l’ingegnere, ma anche l’imprenditore» sottolinea.

«Molto dipenderà dalla capacità che la politica avrà di fare sinergia con le scuole e le imprese del territorio, al fine di coinvolgere costantemente i bambini e i ragazzi in questa nuova rivoluzione culturale, per la quale, oltre all’educazione al senso del bello, è importantissima quella alla “restanza”».

«Temi che stanno molto a cuore al Sindaco di Apricena, Antonio Potenza, con il quale mi sono più volte confrontato e che, da persona che notoriamente pensa in grande, vorrebbe rendere strutturale il progetto “Sarò Imprenditore!”», conclude Masselli.